L’architetto Barbara Ramella invoca l’intervento dell’Ordine provinciale degli architetti per fermare la demolizione della ciminiera centrale delle ex Ferriere annunciata in consiglio comunale nell’ambito della presentazione del progetto di restyling (atteso da 90 anni) dell’area, destinata a ospitare un centro commerciale.
La professionista lancia anche attraverso un gruppo Facebook cittadino un sondaggio per raccogliere le opinioni degli imperiesi sull’opportunità di mantenerla o abbatterla. “Ho appreso dalla visione della seduta di consiglio comunale -dice la Ramella che i simboli di Oneglia, le tre ciminiere che caratterizzano lo skyline della città, come lo sono il Duomo o il Parasio per Porto Maurizio, saranno menomate per sempre e la cosa mi è sembrata una vera crudeltà. Più che altro per provocazione, allora, ho chiesto ai membri del gruppo ‘VivImperia’ se condividono questa scelta, la meno onerosa ovviamente, o se pensano che la ciminiera meriterebbe di essere conservata nel suo stato tramite un restauro. Essendo anche consigliere dell’Ordine degli architetti di Imperia, mi riservo, quindi, di chiedere all’organo di trattare la questione. L’ultima parola toccherà, comunque, alla Soprintendenza”.
“Non nascondo che fatto parte del gruppo di lavoro dei progettisti del restyling che poi ho abbandonato e questa cosa mi ha colpito profondamente, visto che si era parlato di conservarla. Un’idea alternativa sarebbe quella di valorizzarla con un fascio di luce”, sottolinea l’architetto Ramella che recentemente ha tentato l’avventura politica candidandosi a Diano Marina nella lista civica capeggiata dal generale Marcello Bellacicco. “C’è anche da considerare che alla base delle ciminiere ci sono ben tre colonie di stanziali di gatti e bisognerà fare i conti anche con quelle, non credo che l’Accademia Kronos farà passare sotto silenzio la salvaguardia dei mici”, conclude Barbara Ramella.
All'architetto dianese ribatte con un post su Facebook il vicesindaco Giuseppe Fossati, relatore della pratica del Piano delle ex Ferriere e che lo scorso inverno aveva partecipato di persona al sopralluogo 'in quota': “Demolizione ciminiera centrale ex Ferriere? Il tema sta appassionando tanti imperiesi, almeno sui social, nella realtà, credo che interessi poco la stragrande maggioranza degli imperiesi, che hanno ben altri problemi ed è più interessata alla manutenzione di strade e marciapiedi. Non ho visto ‘rivolte, ho visto un dibattito vivo e utile, sebbene talvolta ha espresso idee piuttosto bizzarre. Quando si discute è un bene, se i toni sono corretti. Credo, però, sfugga un dato storico e uno tecnico. Il dato storico è che quelle ciminiere, in realtà, significano molto poco per la storia industriale di Imperia: le acciaierie sono del 1906 ed hanno cessato l’attività nel 1930 (hanno lavorato 24 anni), le ciminiere laterali sono del 1916 (hanno lavorato 14 anni), quella centrale è del 1925 (ha lavorato 5 anni). Il dato storico è che un’area che ha operato per 24 anni è inutilizzata e abbandonata da oltre 90. Il dato tecnico è che la ciminiera centrale è pericolante e non recuperabile, dicono i tecnici, ossia professionalità, pubbliche e private, che hanno fatto studi specifici ed analisi scientifiche. Capisco che l’università di Facebook è onnisciente, ma, quando è in gioco la sicurezza dei cittadini, forse dovrebbe cedere il passo al Politecnico di Torino. Detto ciò, credo anch’io che le ciminiere siano un simbolo della città. Il simbolo dell’immobilismo della città, che per 90 anni non ha saputo dare una destinazione e uno sviluppo a quell’area”.