Politica - 28 ottobre 2021, 14:32

Situazione della Riviera Trasporti, Rifondazione Comunista: "Una vergognosa pagina!"

"Ci auspichiamo che le amministrazioni interessate intervengano con i mezzi a loro disposizione per garantire la sopravvivenza di un’azienda che deve rimanere in mano pubblica al fine di garantire il diritto alla mobilità nella nostra provincia"

“I dipendenti di Riviera Trasporti hanno ricevuto l’ultimo stipendio pieno il 27 agosto scorso, poi a seguito dell’azione esecutiva attivata dal creditore Arriva Italia s.r.l., che ha disposto un atto di pignoramento nei confronti della Società per complessivi € 5.064.976,68, hanno visto saltare lo stipendio di settembre e parte di quello di ottobre. Ad ottobre infatti è stato erogato in due tranche solo lo stipendio tabellare, cioè lo stipendio base non comprendente delle relative indennità e delle ore di straordinario svolte.
Insomma per via dell’inadeguata gestione aziendale che ha visto accumularsi debiti per oltre 25 milioni di euro nel corso degli anni, i 300 lavoratori di Riviera Trasporti e le loro famiglie hanno dovuto tirare avanti per due mesi con poco più di mille euro!”. Ad intervenire sull’argomento è il Partito della Rifondazione Comunista, Circolo Sanremo Taggia Valeria Faraldi, Federazione Provincia Imperia, che continua: “Lo stesso credito vantato oggi da Arriva Italia s.r.l. nei confronti di Riviera Trasporti deriva dalla miope volontà di affidare le linee dell’entroterra alla società partecipata Riviera Trasporti Linea di cui Arriva deteneva parte delle quote, società partecipata nata dalle volontà della dirigenza aziendale e della politica al fine di ridurre i costi ottimizzando i servizi.

"In realtà la cessione delle linee di RT ad un socio privato oltre al debito milionario ha creato disparità economica tra i dipendenti della società partecipata e quelli della società madre, disparità che permane tutt’oggi che la partecipata è stata riassorbita completamente in RT.
La trentennale gestione allegra di Riviera Trasporti causa del debito che oggi soffoca l’azienda oltre che per il subappalto al socio privato passa per improduttivi acquisti immobiliari e progetti fantasiosi quali il ‘filobus di cristallo’.
L’ultimo dei fallimentari progetti in cui la dirigenza di Riviera Trasporti ha deciso di imbarcarsi è stato il progetto High Vlo City ovvero il progetto che vedeva Riviera Trasporti vincere un bando europeo del 2012 per uno studio pilota di mobilità sostenibile atta a sostituire i filobus con mezzi ibridi idrogeno-elettrico prodotti dalla ditta belga VanHool da 1,2 milioni l’uno".

"All’inizio il progetto prevedeva la messa in servizio di 5 mezzi di cui solo 2 sono effettivamente entrati in funzione per pochi mesi. Se oltre ai costi dei mezzi mettiamo l’acquisto di un grande terreno in Valle Armea a Sanremo, difficilmente utilizzabile stante il precario collegamento con la viabilità primaria possiamo affermare che ‘l’idrogeno’ è stato l’ennesimo spreco di denaro.
Eppure alla presentazione del progetto il 30 novembre 2018 erano presenti e plaudenti tutti i rappresentanti delle amministrazioni, il presidente di RT Riccardo Giordano, il sindaco della città dei fiori Alberto Biancheri, il presidente della provincia Fabio Natta e l’assessore ai Trasporti di Regione Liguria, Gianni Berrino.
È anche colpa di questo progetto fallimentare se Riviera Trasporti può vantare un parco mezzi tra i più vetusti con veicoli immatricolati negli anni 90 ancora circolanti. Oltre alla carenza cronica di personale è infatti il parco mezzi preistorico la fonte di gran parte dei disservizi, sempre più spesso si vedono mezzi di Riviera Trasporti fermarsi per guasti e sospendere il servizio".

"La critica stabilità finanziaria di RT che oggi vede come unico sbocco per la sopravvivenza aziendale la strada del concordato fallimentare aveva già portato l’azienda nel 2014 alla revoca della contrattazione di secondo livello del personale, contrattazione riottenuta al prezzo di pesanti tagli dell’organico e all’aumento dell’orario lavorativo.
I dipendenti di Riviera Trasporti sono dunque anni che si fanno carico di mantenere in piedi un’azienda di cui la politica sembra ricordarsi solo in campagna elettorale, come nelle ultime elezioni regionali quando il Presidente Giovanni Toti aveva promesso l’acquisto da parte della Regione del deposito di corso Cavallotti a Sanremo contribuendo così da una parte a salvare la Riviera Trasporti dal fallimento e dall’altra parte a consentire al comune di Sanremo di costruire una nuova scuola con fondi governativi".

"Ovviamente ad oggi la promessa elettorale del presidente Toti è stata disattesa.
Se la Regione dunque sembra voler lasciare Riviera Trasporti al proprio destino non sono da meno le amministrazioni provinciale e comunali, la prima per le lentezze e i continui rimandi in consiglio provinciale nella delibera dell’affidamento in house di Rt, affidamento che rappresenta l’ultima speranza per mantenere il servizio pubblico. I comuni dal canto loro fanno orecchie da mercante quando si parla di ricapitalizzazione e di un adeguamento del rimborso chilometrico del servizio che attualmente è il più basso della Regione.
Riviera Trasporti nelle attuali condizioni finanziarie non è certo in grado di partecipare ad una gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio e questo consentirebbe l’ingresso nella nostra provincia di un soggetto privato che come abbiamo potuto vedere in altre realtà italiane ha come ovvio fine il profitto che in un’azienda di trasporti si può ottenere solo con la riduzione del costo del lavoro e l’aumento delle tariffe".

"Ci auspichiamo che le amministrazioni interessate intervengano con i mezzi a loro disposizione per garantire la sopravvivenza di un’azienda che deve rimanere in mano pubblica al fine di garantire il diritto alla mobilità nella nostra provincia, una mobilità che deve rimanere economicamente accessibile a tutti e che deve volgere verso la sostenibilità ambientale.
Concludiamo ribadendo il nostro sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori di Riviera Trasporti e alle loro famiglie che in questa vergognosa pagina scritta nella nostra Provincia hanno continuato a tenere in piedi il servizio e contemporaneamente lottato per il proprio salario e per mantenere pubblica un’azienda che deve rimanere patrimonio di tutti i cittadini dell’imperiese”.

C.S.