Attualità - 13 ottobre 2021, 14:14

Diano Marina, il comitato 'Io difendo i Pini del Rosso' non molla: "Mancavano gli elementi essenziali per l'autorizzazione a costruire"

Nelle settimane scorse il Tar ha confermato l’ordinanza di demolizione dell'antenna sita tra la città degli aranci e Imperia, ma i cittadini si rivolgono ancora una volta alle autorità evidenziando presunte omissioni da parte del Comune

I cittadini riuniti in comitato #iodifendoipinidelrosso hanno inviato alle autorità, già interessate dal primo esposto del 22 settembre scorso, una nota e la richiesta di accesso agli atti. Nelle settimane scorse il Tar ha confermato l’ordinanza di demolizione degli interventi realizzati senza il permesso di costruire per una delle tante antenne dei Pini del Rosso, a Diano Marina, ma non ancora quella da 47 metri.

In particolare i cittadini, hanno evidenziato alle autorità l'atto relativo al permesso di costruire, n° 5279/2021 – Prat. Ed. 6323/20, dove il Comune di Diano Marina – settore 7° Edilizia Privata – Urbanistica – Demanio, Ing. Riccardo Volpara,  rilasciava autorizzazione “per 1 fabbricato ad uso ricovero apparecchiature per le telecomunicazioni e posa di traliccio di sostegno antenne in Strada Savoia, Diano Marina, frazione  Gorleri, località “Pini del Rosso”.

Su quel fabbricato, alla data al 13 luglio, e in soli 3-4 giorni, veniva issata un’antenna dell’altezza, progettata, di 47 metri ( ma non è dato sapere se l’altezza sia stata rispettata e se ne chiede riscontro) e, a seguito del clamore mediatico scaturito dalle istanze di cittadini e residenti del comune di Diano Marina e Imperia, il comune di Diano Marina, con ordinanza n° 95/2021, sospendeva i lavori di esecuzione del manufatto autorizzato in quanto la prosecuzione degli stessi risulterebbe effettuata in difformità dai titoli edilizio e paesaggistico. Oltre alle difformità edilizie e paesistico ambientali il comune di Diano Marina evidenziava la (non autorizzata) rimozione di macchia mediterranea oggetto di conseguente esposto a Comune, Ministero, Sopraintendenza e Procura della Repubblica.

In questa ordinanza il comune di Diano Marina assegnava, alla società SBT Srl, in qualità di proprietario del terreno catastalmente individuato, mapp. n. 197, al direttore dei lavori, al direttore dei lavori delle opere in c.a. e struttura metallica; alla società 'Vuddoppia Costruzioni srl, ditta esecutrice delle opere edili, alla società Turres srl, in qualità della ditta esecutrice della carpenteria metallica 20 giorni dall’avvenuta ricezione della stessa per trasmettere al Settore 7° Edilizia Privata - Urbanistica - Demanio Ufficio Edilizia Privata eventuali memorie e documentazioni.

Come previsto dalla legge, le comunicazioni, segnalazioni ed istanze in materia di installazione e-o modifica degli impianti radioelettrici devono essere presentate al Suap competente per il territorio in cui è situato l'impianto oggetto dell'attività produttiva o di prestazione di servizi e contestualmente all’Arpal, che si pronuncia entro trenta giorni dalla comunicazione. Sul punto l’Arpal, in riscontro a formale accesso agli atti, rispondeva (producendo) pareri favorevoli rilasciati nel 2017 per stazioni radio e antenne già esistenti e di proprietà di società diversa dalla SBT Srl, autorizzata dal Comune di Diano Marina.

"E’ evidente, quindi, che la Sbt srl, scrivono i cittadini nell'atto, non abbia presentato il progetto di installazione contestualmente all’Arpal e che il Comune non abbia verificato il pronunciamento conseguente dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente ligure. A mero titolo esemplificativo, per installare un nuovo impianto di radiotelecomunicazioni e-o modificare un impianto esistente (nei limiti previsti dall'art. 87 del D.Lgs. 1 agosto 2003 n. 259), occorre presentare: istanza di autorizzazione per l'installazione di impianti radioelettrici, diagrammi angolari di irradiazione orizzontale e verticale del sistema irradiante per l’inserimento nel “catasto campi elettromagnetici” di Regione Liguria, dati ed elaborati grafici relativi all’area e al punto di installazione (id est Planimetria generale ante opera e post operam del progetto di impianto), tipologia, piante e prospetti della struttura di supporto (edificio, traliccio ecc.);dichiarazione della potenza fornita a connettore d'antenna del sistema irradiante, planimetria in scala 1:2000 dell’area circostante l’impianto e comprendente tutte le zone dove sono prevedibili livelli di campo elettromagnetico maggiori di un decimo dei limiti applicabili, con un’estensione minima di almeno 200 metri dall’impianto (per tutti gli edifici presenti dovrà essere indicato il dislivello tra la sommità degli edifici stessi e la quota delle antenne dell'impianto).

"Di tale documentazione non v’è traccia, sottolineano, e il comune di Diano Marina, che per sua stessa ammissione è privo del regolamento per il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti, non pare aver tenuto in considerazione la mancanza, fondamentale, degli elementi essenziali per l’autorizzazione a costruire, evidentemente, illegittima e da revocarsi. Nondimeno, il TAR della Liguria, il 28 settembre 2021 aveva previsto 'la doverosa demolizione dei tralicci abusivi e il ripristino dello stato dei luoghi, senza che sussistano margini per valutazioni discrezionali della pubblica amministrazione".

Ed è per questo che i cittadini firmatari dell'esposto chiedono alle autorità l’aggiornamento, e l’evidenza degli atti amministrativi conseguenti, in ordine all’esposto del 24 settembre 2021 relativo alla estirpazione della macchia mediterranea; l’aggiornamento in ordine all’ottemperanza della sentenza del TAR della Liguria sulla demolizione dei tralicci abusivi con il ripristino dello stato dei luoghi, l’evidenza della corretta adesione alle istanze in materia di installazione e/o modifica degli impianti radioelettrici di cui al Capo V del D. Lgs. 259/2003 e s.m.i per ciò che concerne il traliccio di proprietà della SBT srl. 

Ed inoltre, l'evidenza della documentazione e delle memorie imposte per il prossimo 14 ottobre 2021 (scadenza naturale del termine concesso nell’atto di sospensione dei lavori di esecuzione del manufatto autorizzato). Parallelamente viene richiesto anche agli Enti interessati dalla questione "di voler continuare a fornire la massima assistenza per la verifica della corretta adesione ai principi normativi a tutela dell’ambiente, della salute umana e della corretta azione amministrativa". 

Redazione