Sono le ore decisive per il destino di 'Casa Serena', la RSA di Poggio che a mezzanotte vedrà diventare effettiva la revoca chiesta dal Comune di Sanremo alla 'My Home' tornando, di fatto, pubblica.
Questa mattina, a poche ore dal consiglio comunale che vedrà anche la discussione sulla RSA, ANPI, ATTAC Imperia, Rifondazione Comunista, Rete Sanremo Solidale, Sanremo Insieme, Sinistra Italiana e Società della Cura hanno presentato davanti a palazzo Bellevue la loro raccolta firme contro il processo di privatizzazione.
"Il Comune di Sanremo ha revocato l’aggiudicazione dell’affidamento alla “My Home Srl” per evidenti inadempimenti e violazioni delle prescrizioni di Asl per l’esercizio di una società che eroga servizi socio sanitari. E’ ben visibile che si è trattata di una decisione dovuta e di una scelta obbligata, richiamata anche a tutela del pubblico interesse, ma ancora ingarbugliata e non affatto conclusa. - spiegano i promotori della raccolta firme - Come è stato evidenziato nei giorni precedenti alla revoca, la vicenda di Casa Serena non è ‘solamente’ una questione amministrativa, sindacale e politica, riguarda le tante famiglie direttamente coinvolte e l’intera comunità territoriale".
"Riguarda tutte e tutti coloro che riconoscono il valore di un bene sociale, non intendono lasciarlo al privato ed oltre all’annullamento dell’aggiudicazione richiedono l'interruzione del processo di privatizzazione. - aggiungono - La pandemia ha dimostrato come solo l’impegno pubblico è stato in grado di affrontare l’emergenza sanitaria ed economica che ha colpito maggiormente le persone più fragili e anziane. Per questo motivo ANPI, ATTAC Imperia, Rifondazione Comunista, Rete Sanremo Solidale, Sanremo Insieme, Sinistra Italiana e le cittadine e i cittadini che seguono il percorso di convergenza della Società della Cura, hanno promosso l’avvio della campagna ‘Riprendiamoci Casa Serena’, con una raccolta firme rivolta al Consiglio comunale sanremese, per esprimere la contrarietà alla privatizzazione dei servizi sociosanitari territoriali a partire dalla Rsa “Casa Serena” e raccogliendo in soli cinque giorni circa 500 firme".
"Ci auguriamo che l’amministrazione sappia rimediare alle innegabili trascuratezze e frettolosità mostrate nella conduzione di questa delicata vicenda ed indichi, nei passaggi successivi alla riacquisizione della Rsa, la scelta ferma e duratura della gestione pubblica di una residenza protetta che ha rappresentato per cinque decenni il punto di riferimento per un vasto territorio".