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Attualità | 06 ottobre 2021, 07:11

Ventimiglia: un anno dalla tempesta ‘Alex’, il ricordo dello chef Pani. Dall’acqua che sale nelle cantine al supporto per gli angeli del fango

Proprio in quei giorni è nato il ‘Desco Secondino’, associazione nata per tendere la mano a chi è in difficoltà

Secondo giorno: la pappa al pomodoro. Alle spalle di Diego, il padre Marco Pani, benefattore, primo sostenitore del Desco e spalatore

Secondo giorno: la pappa al pomodoro. Alle spalle di Diego, il padre Marco Pani, benefattore, primo sostenitore del Desco e spalatore

A distanza di un anno dalla terribile tempesta ‘Alex’ che ha segnato nel profondo Ventimiglia, il ricordo dello chef Diego Pani, personalità ventimigliese scesa in campo durante quelle tragiche giornate in soccorso dei suoi concittadini. Ha creato il ‘Desco Secondino’ e, sotto la sua insegna, ha sfamato i volontari: gli Angeli del Fango. Ha recentemente ricevuto, in occasione della festa del Santo Patrono, il San Segundin d'argentu, con il quale la città ha voluto dirgli “grazie”.

Lo chef ci racconta di quella drammatica notte e dove si trovava quando tutto è cominciato: “Mi trovavo nelle cantine del mio ristorante, vedevo alzarsi centimetro dopo centimetro il livello dell’acqua dove tengo i vini più preziosi, mi sono impegnato a portare via i pezzi più importanti e poi ho visto l'acqua salire inesorabilmente. Ho capito che la portata della calamità non era da me gestibile, mi sono messo in salvo ai piani superiori”.

Il ‘Desco Secondino’ è nato proprio in seguito alla tragedia, è figlio dell’alluvione: “Il primo vagito del ‘Desco Secondino’ è nato all'alba di quella notte. Il primo giorno mi si era salvato del Parmigiano, come sappiamo molto nutriente, l’ho tagliato e l'ho distribuito ai volontari. Al pomeriggio dopo aver spalato il fango, ho preparato e distribuito 15 litri di caffè, che è stato di molto conforto. Durante la notte del primo giorno, tornando in cucina, ho preparato il primo pranzo, la pappa al pomodoro, diventata poi la pietanza emblematica. Il terzo giorno, quattro ristoratori sono arrivati in mio aiuto, abbiamo preparato 350 pasti, riuscendo, al quinto giorno, a poter servire mille pasti. La sera ho avuto l'onore di ristorare anche i volontari della Protezione Civile che alloggiavano nelle palestre comunali”.

Lo chef pone l’accento sulle singolarità presenti in ogni società, importantissime, a suo avviso, all'interno della collettività. Le differenti ‘skills’ di ognuno di noi possono fare la differenza, proprio come ha fatto lui che ha messo al servizio degli altri mestiere e strumenti, sebbene sia stato anche in prima linea, insieme agli angeli del fango, a rimuovere i detriti: “Durante le situazioni di emergenza è un’ottima cosa pensare a come mettere al sevizio degli altri le proprie capacità, il proprio know how, le capacità dei singoli individui, più importanti di quelle generali. Penso che non trattandosi di una catastrofe dipesa da noi, preferirei dimenticarla, il ricordo deve essere un monito più per le istituzioni nazionali che per Ventimiglia, sarebbe meglio dimenticare piuttosto che ricordare, visto che non abbiamo avuto nessuna responsabilità”.

Pani continua a proposito del ‘Desco’, l'associazione da lui creata per aiutare i bisognosi: “Trovo un bene che Ventimiglia abbia uno strumento sul quale fare affidamento durante i momenti di difficoltà, che può fare del bene. Il nome è nato dopo la tragedia. Il ‘Desco Secondino’ rappresenta la tavola, e omaggia, nel suo nome il nostro santo patrono San Secondo. Il ‘Desco’ è simbolo di altruismo e carità cristiana”.

Infine abbiamo chiesto allo chef di creare una nuova ricetta, ma questa volta con pochi e metaforici ingredienti, da servire per il futuro: “Primo ingrediente, il rinnego dell’impossibilità poi la leggerezza, non intesa come superficialità anzi il contrario, la coesione e all'interno di essa la valorizzazione delle personalità che insieme possono fare tanto. Non un insieme omogeneo di elementi indistinti. Non dei cloni, ma una popolazione. All'interno di una vigna si possono avere dei cloni o una popolazione, o una sola vite, oppure tante piante distinte. Se una dei cloni viene attaccata da un parassita moriranno anche tutte le altre, mentre all'interno di una popolazione con elementi differenti ci sarà chi avrà gli anticorpi necessari per aiutare e salvare il resto della popolazione”. 

A novembre, ci ha raccontato Pani, il ‘Desco Secondino’ tornerà con una sorpresa, ma per adesso non possiamo rivelare altro.

Diego Lombardi

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