Attualità - 06 ottobre 2021, 13:23

Rivieracqua è salva, Mangiante: “La procura non chiederà il fallimento, il concordato procede” (foto e video)

Stamattina l’udienza in tribunale che chiude la vicenda che si era aperta con la richiesta di revoca da parte del tribunale

È durata meno del previsto l’udienza davanti al giudice fallimentare Silvana Oronzo per la revoca del concordato preventivo di Rivieracqua, la società che si occupa dei servizi di acquedotto e fognatura in molti comuni della nostra provincia e alla fine è arrivato il disco verde.  

È andata in maniera estremamente positiva -dice all’uscita da Palazzo di giustizia il presidente del consorzio idrico Gian Alberto Mangiante - la procura ha sciolto le proprie riserve dichiarando che non chiederà il fallimento di Rivieracqua, e questo è un primo passaggio importantissimo, ma al tempo stesso ha ravvisato che sussistono tutti gli elementi perché il concordato prosegua. La società non sta bruciando cassa, ma sta generando invece gli utili che ci attendevamo a seguito dell’aggregazione dei vari gestori cessati per cui per la procura non ci sono gli elementi per revocare la procedura di concordato a cui siamo stati appena ammessi nello scorso mese di dicembre. Il giudice adesso riferirà in camera di consiglio e il Tribunale poi emetterà il provvedimento in ordine alla richiesta di revoca del procedimento di revoca dell’ammissione al concordato preventivo”.

Per quanto riguarda l’azione di responsabilità nei confronti degli ex amministratori Mangiante sottolinea: “Noi avremmo voluto portare una decisione, quale essa sia, della conferenza (dei sindaci ndr) prima dell’udienza di oggi. Però come consiglio abbiamo ritenuto che, per mettere nella migliore condizione possibile i sindaci e i soci di assumere tutte le decisioni opportune, provvederemo con una diffida di interrompere i termini prescrizionale nei confronti dell’organo amministrativo, in modo che si possano fare tutti gli accertamenti del caso e si possano prendere le considerazioni più opportune in ordine ad esperire l’azione di responsabilità”.

Oltre a Mangiante erano presenti gli altri membri del Cda, Giacomo Chiappori e Sara Rodi accompagnati da funzionari e legali. Lo scorso agosto, infatti, era stato aperto il procedimento di revoca di ammissione della società al concordato preventivo.

Farei una ulteriore precisazione sulla azione di responsabilità che il Cda ha fatto in maniera tale si possano interrompere i termini anche perché ci sono 22 sindaci nuovi. Abbiamo fatto la riunione in consiglio, ma non abbiamo tenuto conto di questo, quindi i sindaci che arriveranno in conferenza avranno più elementi per poter valutare. Oggi ho avuto la sensazione dal tribunale che non ci siano solo leggi dentro questo palazzo, ma anche il ragionamento. E il ragionamento mi pare porti al fatto che siamo a un passo da avere il ‘vaccino’ per stroncare la malattia ed ecco hanno pensato bene di darci il tempo di arrivare e acquisire il vaccino e questo sarà. Ho la sensazione che penseranno che Rivieracqua sia una società che deve andare avanti perché ci sono i presupposti, ma soprattutto perché c’è stato un lavorio che in questi anni ha portato ad oggi dove non ci sono le vecchie condizioni del concordato, ma le nuove”, conclude Giacomo Chiappori.

 

 

Diego David