Una figura paradigmatica o, per meglio dire, un “espediente letterario”. E’ quella di zio Filippo che fin dalle prime pagine rappresenta l’emigrante italiano “in America” e, precisamente, negli Stati Uniti.
Intorno a zio Filippo (che per certi versi ricorda l’Amerigo di Guccini) si sviluppa non solo il racconto ma soprattutto la storia dell’emigrazione italiana, Oltreoceano e non solo.
Tutto questo è “Geografia sentimentale di un emigrante italiano”, la storia di Salvatore Vento, sociologo che nell’ultimo decennio ha concentrato la sua riflessione sui temi del rapporto passato-presente, in particolare attraverso la produzione video documentarista oggi consultabile su Youtube. Una doppia emigrazione la sua: prima dalla Sicilia (Siculiana) al Venezuela e poi dall’America Latina a Ventimiglia, che diventa città della memoria giovanile, e dove, a sua volta, era emigrata tutta la famiglia della madre.
L’autore lo racconterà e si racconterà sabato 9 ottobre nel Salone della Parrocchia di Sant’Agostino (ore 16.30), in un incontro con il pubblico (ingresso con green pass) dove, affiancato da Miriana Rebaudo, giornalista, Beatrice Palmero e Francesco Minazzo, docenti di storia, ripercorrerà questa carrellata tra la storia mondiale strettamente legata con quella privata.
Una storia vera, raccontata lucidamente e senza indulgere in pietismi, anche perché è la storia di una migrazione ormai scolarizzata, con emigrati che viaggiano in classe turistica, non “in terza classe” e che quando arrivano sanno già dove appoggiarsi: una storia, insomma, di migrazione consapevole.
Erga inaugura con questo libro la collana “Un italiano, molti mondi”, dedicata ai migranti di ieri e di oggi, testimoni del Novecento e del secolo che stiamo vivendo. Per fare memoria di questa esperienza nazionale viene inoltre proposta l’istituzione di una Giornata dei Migranti di ieri e di oggi.