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| 22 settembre 2021, 07:11

Antenna ai Pini del Rosso, Chiappori replica ai firmatari dell’esposto: “Disponibile ad abbatterla, ma i danni li pagano loro?”

Il sindaco di Diano Marina ripercorre le tappe della vicenda: “Via libera del Tar grazie alle legge Gasparri voluta nel 2003 da Forza Italia il partito di Scajola e lui era in Parlamento a votare”

Antenna ai Pini del Rosso, Chiappori replica ai firmatari dell’esposto: “Disponibile ad abbatterla, ma i danni li pagano loro?”

Ringrazio le 51 persone di ‘Io difendo i Pini del Rosso’ per l’interessamento, rispondo che sono disponibile a firmare una ordinanza di abbattimento dell’antenna, ma alla condizione che il risarcimento dei danni lo paghino loro”.

Ha il sapore della provocazione la replica che il sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori rivolge agli ambientalisti che hanno presentato un esposto inviato al ministero, enti vari e tra questi anche alla Prefettura e ai carabinieri per chiedere “verifiche e la sospensione immediata dei lavori” di installazione della nuova antenna  ai Pini del Rosso.

La querelle ha dato vita a una vera e propria diatriba social tra il sindaco di Imperia Claudio Scajola e quello di Diano  Chiappori. Nel contempo è partita anche una petizione online che ha superato le 300 firme. 

Il primo cittadino della Città degli aranci ripercorre le tappe della vicenda: “Sulla collina c’era una selva di antenne abusive che il Comune ha evidenziato perseguendole a termini di legge e solo una era risultata autorizzata. Tutte le società hanno fatto ricorso e siamo ancora in attesa degli esiti giudiziari. La Bbc Italia Srl, che poi si è trasformata in Sbt, invece, ha chiesto l’installazione di un nuovo traliccio. Nel 2019 abbiamo bocciato questa richiesta contestando la mancanza delle distanze minime dal crinale, ma il Tar ha dato ragione ai ricorrenti in ragione della Legge Gasparri che ha rivoluzionato la materia. Un provvedimento voluto da Forza Italia, votato a scrutinio segreto e anche Claudio Scajola che faceva parte di quel partito quel giorno era in aula. Il Comune è ricorso al Consiglio di Stato ma nel frattempo la società ha fatto richiesta di spostare la collocazione dell’antenna oltre ai 25 metri dal crinale facendo venire meno la materia del contendere. La Gasparri, tra l’altro, dice che non si tratta di apparecchi inquinanti, quindi, intorno si può benissimo realizzare un parco come vogliono gli ambientalisti”. 

“Dico a queste 51 persone che pochi metri, nel territorio di Imperia, c’è un grosso traliccio della Rai ma quello, chissà come mai, non lo contesta nessuno. La volontà di abbattere l’antenna che gli ambientalisti non vogliono da parte mia c’è ma mi devono assicurare che pagheranno la multimilionaria richiesta di danni che verrà fatta sicuramente al Comune ed autorizzarmi a inviare il loro numero di telefono ai cittadini che, dopo, avranno problemi di ricezione”, conclude Giacomo Chiappori.

 

 

 

 

Diego David

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