Anche per quest’anno a settembre non ci sarà il tradizionale trittico di sagre della Valle Argentina ma Molini di Triora ha trovato una formula alternativa. Così, nel secondo weekend del mese, dall’11 al 12 settembre si terrà ‘aspettando la 61ª Sagra della Lumaca’.
Come suggerisce il nome non sarà la tradizionale sagra ma qualcosa di diverso. Le lumache ci saranno ma non saranno cucinare e servite nella caratteristica padella gigante nell’area manifestazioni, bensì, quest’anno, per un giorno, domenica, a partire dalle 11, saranno le attività del paese ad offrire menù ad hoc incentrati sulla valorizzazione della lumaca.
Oltre all’aspetto culinario verranno proposte anche altre iniziative. Sabato, alle 21, in piazza Vittorio Veneto (piazzetta Nuova), serata insieme ad Andrea Biondo e Magdalena Negro, ovvero Wildlife in Valle Argentina, con la proiezione di un filmato che documenterà la flora e la fauna selvatica che popola le nostre montagne (Per la serata sarà chiesto il green pass ndr). Domenica, invece, musica dal vivo nelle strade del paese con i ‘Cavalli di Battaglia’, ci saranno anche i gonfiabili per i bimbi, gli stand con il mercatino dell’artigianato e infine anche uno spazio per chi volesse panini e patatine fritte. Inoltre sarà aperta alle visite anche Casa Balestra.
La manifestazione su Molini apre anche ad altre considerazioni. Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria legata al COVID, sono saltati tutti questi appuntamenti tipici dell’entroterra, affidati alle Pro Loco. Sagre che come nel caso dei tre appuntamenti di settembre in Valle Argentina, su Molini di Triora con le lumache, Badalucco con lo stoccafisso e Triora con il fungo, fanno parte della tradizione di questi borghi e ne ricordano anche la storia, oltre a tramandare nel tempo i valori di una comunità con ricette uniche. Tre momenti che negli anni erano capaci di attirare sui paesi centinaia e centinaia di persone non solo dalla provincia di Imperia ma anche dal basso Piemonte e dalla vicina Francia.
Oggi le sagre si possono fare ma le restrizioni nazionali e le responsabilità in ballo hanno fatto desistere quasi tutte le Pro Loco. Stiamo parlando di eventi che di fatto vedono un impegno durissimo di volontari dove poi gli organizzatori vanno per lo più in pari con le spese.
Oltre a questo l’idea di Molini di Triora nasce anche per tornare a parlare di tradizione con la Lumaca dopo un anno di stop. La paura di molti è che continuando a non fare si rischi di dimenticare queste tradizioni che uniscono i paesi, fanno sentire viva una comunità e danno identità ai borghi. Non è un caso infatti che in modo del tutto analogo la strada percorsa da Molini di Triora per la lumaca, sia stata valutata anche dagli altri due paesi della valle Argentina ma, almeno per il momento, senza trovare la quadra organizzativa necessaria per dare vita a eventi con lo stoccafisso a Badalucco e i funghi a Triora.



















