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Politica | 01 settembre 2021, 13:48

Sanremo, monopattini elettrici in città, Pardini: "Sono pericolosi e creano problemi alla viabilità"

L’Osservatorio nazionale su liberalizzazioni e trasporti (Onlit) - osserva il rappresentante di FN-Italia Libera Imperia - ne ha denunciato la pericolosità facendo il punto sul loro utilizzo sulla sicurezza delle strade nelle città"

Sanremo, monopattini elettrici in città, Pardini: "Sono pericolosi e creano problemi alla viabilità"

“I monopattini elettrici, creano problemi alla viabilità alla città di Sanremo. Questi mezzi si sono ormai guadagnati il loro spazio all'interno delle metropoli italiane. Tuttavia, nonostante la loro crescita esponenziale e l'importanza che ricoprono sul fronte della micromobilità del futuro, l’Osservatorio nazionale su liberalizzazioni e trasporti (Onlit) ne ha denunciato la pericolosità all'interno di una nota, facendo il punto sul loro utilizzo sulla sicurezza delle strade nella città. Servono regole, strade, percorsi sicuri e attenzione da parte di tutti”. A dirlo è Roberto Pardini di FN-Italia Libera Imperia che continua: “Vanno, tuttavia, operate alcune premesse su aspetti di grande rilevanza spesso sottovalutati. In primo luogo, i monopattini elettrici, pur essendo a tutti gli effetti veicoli a motore, non sono soggetti al vincolo dell’assicurazione obbligatoria e non se ne comprende il motivo, poiché anche autorevoli giuristi, che sono entrati negli aspetti normativi a supporto, hanno concluso sulla necessità di un urgente recupero legislativo affinché rientrino nell’ambito della obbligatorietà del Codice delle assicurazioni private, in quanto a tutti gli effetti veicoli a motore, anche se questo porrà il problema di una adeguata copertura del fabbisogno tariffario”.

“Secondariamente, per quanto la loro circolazione sia abbondantemente normata, i monopattini di fatto circolano dappertutto, vie pubbliche, piste ciclabili, aree pedonali, marciapiedi, strisce pedonali, parchi ecc., in una sorta di libertà assoluta autogestita, quasi sempre ad opera di giovani conducenti che spesso danno luogo a comportamenti temerari. Infine, sono frequentissime le violazioni delle norme che impongono precisi obblighi ai guidatori, fra i quali l’obbligo di indossare giubbini o indumenti con dispositivi a luce riflessa e il casco se minorenni, il divieto di trasporto passeggeri, l’adozione di velocità non adeguata ecc.”.

“Tornando a un approccio di semplice rappresentazione del rischio, strettamente correlato alla velocità del monopattino: di questi veicoli si percepisce la minaccia, e di fatto la si associa a una reale condizione di pericolo, reso poco consapevole a causa della mancata conoscenza di alcuni aspetti legati alla dinamica dei corpi in movimento e alle caratteristiche costruttive degli stessi. In effetti, il primo punto di attenzione va ricondotto alla velocità che può essere raggiunta da questi mezzi, che viene espressa in Km/h, solitamente evidenziata con il limite di ben 25 Km/h (anche se ne vengono commercializzati nel web vantando prestazioni di gran lunga superiori); va poi operata una correlazione fra Km/h e metri al secondo (m/sec), ad esempio 20 Km/h corrispondono a circa 6 m/sec: a detta velocità, affinché un monopattino si arresti, dal momento in cui il conducente percepisce un pericolo, occorrono almeno 10-12 metri, in condizioni ideali di aderenza e stabilità, tra spazio percorso durante il tempo di reazione psicotecnico e il mero spazio frenata.

Su un marciapiedi (o pista ciclabile o area pedonale ecc.) avere 10/12 metri di distanza da un improvviso ostacolo (solitamente pedone che si sposta intercettando la traiettoria del monopattino) può rappresentare un margine sufficiente ma non sempre (come le cronache più recenti di alcuni casi di sinistri, anche mortali, dimostrano). Basta citare la morte di un 13enne caduto da un monopattino mentre percorreva una pista ciclabile a Sesto San Giovanni riporta in auge il dibattito sulla sicurezza di questi mezzi elettrici.

Le situazioni si complicano poi in relazione ai molteplici tipi di sistema frenante (nelle promozioni di vendita web se ne annoverano diversi oltre a quelli a disco, a tamburo e magnetici), alle condizioni di equilibrio del conducente, la sua altezza e peso, il tipo di superficie del marciapiedi o strada, le situazioni di instabilità conseguenti alla frenata, i tempi di reazione del conducente ecc.

Tuttavia, l’Osservatorio nazionale su liberalizzazioni e trasporti non sembra essere molto d’accordo e attraverso i propri canali ha ribadito con forza che ‘Occorre prendere atto che i monopattini sono in assoluto il mezzo più pericoloso in circolazione, con le aggravanti che non hanno targa, girano sui marciapiedi e non c'è obbligo di casco (che sarebbe il minimo) pur viaggiando al doppio della velocità delle biciclette e con un equilibrio molto più precario’.”.

C.S.

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