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Attualità | 01 settembre 2021, 15:25

Sanremo: 'Collantini' preoccupati per il futuro di Coldirodi "C'erano una volta tante cose ma ora più nulla"

“Chiediamo al Sindaco Alberto Biancheri, dopo due anni del suo secondo mandato, di ‘battere un colpo’ sotto il profilo amministrativo. Comprendiamo molto bene quali siano le difficoltà e le ristrettezze di bilancio, ma ciò non giustifica l’assenza di momenti di incontro”

Sanremo: 'Collantini' preoccupati per il futuro di Coldirodi "C'erano una volta tante cose ma ora più nulla"

“Quando eravamo bambini i nostri nonni ci raccontavano le favole che iniziavano immancabilmente con ‘c’era una volta…’”. Questa lettera alla comunità ‘Collantina’ non tratta di favole con reami, re, regine, principi azzurri e ambienti fatati, ma bensì del nostro Paese Coldirodi e della nostra Comunità. Il c’era una volta è pertanto da intendersi che una volta c’era una Coldirodi che non c’è più”.

Inizia in questo modo la lettera, inviata alla nostra redazione, da un gruppo di ‘collantini’, ovvero residenti della frazione di Coldirodi a Sanremo, che hanno voluto girare in prosa alcuni loro pensieri sulla situazione del loro ‘paese’.

“Una volta, sino al 1928, Coldirodi era un Comune autonomo e successivamente nel 1956 è diventato frazione del Comune di Sanremo. Venti anni fa c’erano ancora le circoscrizioni che, nel caso di Coldirodi, rappresentavano un piccolo ‘Parlamentino’ locale a cui i Collantini potevano fare riferimento. Sino ad alcuni anni fa avevamo più rappresentanti in Consiglio Comunale e membri di Giunta, che comunque al di là delle alternanze politiche hanno contribuito alla risoluzione delle problematiche della popolosa frazione. La nostra Comunità è ormai da molti anni soggetta ad un costante declino ed è pressoché abbandonata dall’Amministrazione Comunale. Una volta, circa venti anni fa, vi erano dei progetti di riqualificazione del Centro Storico con la riqualificazione e pedonalizzazione della Piazza San Sebastiano. Vi era inoltre un importante progetto riferito ad una nuova strada di ‘circonvallazione’ sul versante di Ospedaletti con la creazione di parcheggi oltre a consentire l’accesso alla Villa Luca sede della Pinacoteca Rambaldi di Coldirodi ed al collegamento con la strada Vallegrande verso Ospedaletti”.

“Una volta, circa quindici anni fa – proseguono i Collantini - è stato realizzato un silos interrato per rispondere all’esigenza di parcheggi nel centro storico. Attualmente il silos è diventato un ‘parcheggio privato’ realizzato però con fondi pubblici privo di manutenzione e di pulizia. Crediamo di ricordare che il silos doveva consentire il parcheggio per il Centro Storico, pensando alla successiva pedonalizzazione. Tale obiettivo risulta del tutto vanificato a causa della mancata regolamentazione della sosta. Ci chiediamo come mai dalle 8 alle 20 la sosta non sia a pagamento con tariffe limitate (siamo pur sempre in una frazione e non nel centro di Sanremo) e con la possibilità eventualmente di sosta gratis per la prima ora. Ciò consentirebbe una rotazione dei posti auto ed un effettivo utilizzo pubblico durante il giorno. Dalle 20 alle 8 si può consentire la sosta non a pagamento”.

“C’era una volta a Coldirodi il ‘Mercato Coperto’, un’area prossima a piazza San Sebastiano in cui si svolgeva settimanalmente il mercatino locale. Anche il mercato doveva essere interessato da un intervento di riqualificazione con la chiusura del fronte strada per consentirne un miglior utilizzo quale spazio polifunzionale (incontri pubblici, ricreativi, sportivi, ecc…). Si dovevano risolvere delle problematiche connesse con alcune proprietà private. Nel frattempo il mercato è diventato ‘scoperto’ a causa di un improvviso crollo che distrusse numerosi mezzi parcheggiati e che per fortuna non fece delle vittime. Dopo un iter di circa venti anni è stato realizzato l’ampliamento del Cimitero frazionale ad eccezione dell’area a valle destinata ad edicole funerarie private. Si potrebbe dire finalmente! Purtroppo non si comprende se il parcheggio realizzato contestualmente all’ampliamento sia effettivamente prioritariamente al servizio del Cimitero. Il nuovo parcheggio si trova alla stessa quota dell’ampliamento e pertanto di facile accesso durante i funerali e da parte di chi soprattutto anziani e disabili hanno difficoltà di deambulazione. Tale facile accesso incomprensibilmente è ancora chiuso, costringendo i visitatori ad un lungo giro per poter accedere al cimitero. Chiediamo quali siano le motivazioni”.

“C’era una volta il campo da pallacanestro all’interno del paese, della gloriosa ‘Coldirodese Basket’ che negli anni sessanta militava in serie A. Il campo da pallacanestro ha da sempre rappresentato per Coldirodi l’unico ampio spazio ove oltre le attività sportive venivano organizzati incontri, festeggiamenti patronali ed altro. Recentemente una Ordinanza Comunale ne vieta l’utilizzo per problematiche connesse a un muro di sostegno ed al solaio di copertura di locali sottostanti. Anche in questo caso vi è stata l’assenza di manutenzione e quindi che cosa si fa? Si chiude il campo da pallacanestro. C’era una volta, qualche anno fa, un importante bocciofila con cinque campi, riferimento di tutto il paese oltre ad essere frequentato per le gare che vi si svolgevano. Oggi non esiste più. C’era una volta, qualche anno fa, un centro sociale ricreativo per gli anziani del Paese. Oggi non esiste più. C’era una volta, sino a qualche anno fa il vigile di quartiere che oggi non c’è più. L’elenco potrebbe essere lungo, molto lungo”.

“Purtroppo, cari Collantini – termina il gruppo che ci ha scritto - il nostro paese è pressoché abbandonato dall’Amministrazione Comunale che con la sua inerzia non solo non ha nessun progetto, ma non si cura della manutenzione dell’esistente e quindi non evita la chiusura e la perdita di spazi pubblici ricreativi e di socializzazione della cittadinanza. Chiediamo al Sindaco Alberto Biancheri, dopo due anni del suo secondo mandato, di ‘battere un colpo’ sotto il profilo amministrativo. Comprendiamo molto bene quali siano le difficoltà e le ristrettezze di bilancio, ma ciò non giustifica l’assenza di momenti di incontro con l’Amministrazione Comunale e di ascolto delle esigenze del paese. Nel frattempo ai bambini di oggi continueremo a raccontare che una volta a Coldirodi c’era il Centro Sociale, il Mercato Coperto oggi ‘scoperto’, la bocciofila, il campo da pallacanestro e altro”.

Carlo Alessi

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