"I componenti della minoranza comunale sono nuovamente inciampati in una serie di errori che confermano la superficialità con cui affrontano l'azione amministrativa".
Questa la risposta del sindaco Valerio Urso, alle critiche mosse dalla opposizione sulla pratica dell'edificio Ondina. "La vicenda risale al 2012 e da allora ogni passaggio tecnico e urbanistico è stato concordato e preventivamente approvato dagli uffici competenti della Regione Liguria e della Soprintendenza, oltre che della commissione locale del paesaggio. L'interesse di questa Amministrazione comunale è – dal 2012 – quello di far demolire e ricostruire edifici in ottemperanza a quanto disposto dalle Leggi regionali".
"Nella fattispecie stiamo parlando di un edificio che la Regione ha dichiarato incongruo. - prosegue Urso che poi aggiunge - Ciò premesso: affermare che la Regione avrebbe bocciato due volte questa pratica non corrisponde al vero; pubblicare una ricostruzione fotografica di fantasia certifica che si sta mentendo sapendo di mentire; l'iter burocratico è stato lungo ma non c'è stato alcun diniego da parte di nessun Ente; ad oggi agli Atti comunali non è stato presentato alcun progetto, ci si è limitati ad un discorso paesaggistico. Il Comune ha risposto positivamente ad una richiesta di presa in considerazione".
"Inoltre, il soggetto attuatore ha fatto una manifestazione di interesse per poter demolire e ricostruire come previsto dal PUC e dalle leggi urbanistiche, con la richiesta di fare un piano in più, che è consentito dalla Legge e di fare un piano attico, nell'ambito di un progetto di rigenerazione urbana. - spiega il sindaco - il PUO (Piano Urbanistico Operativo) in una zona urbanizzata non ha senso. Su indicazione del Vice Direttore Dipartimento Territorio - Urbanistica e Pianificazione territoriale di Regione Liguria, Pier Paolo Tomiolo si è passati al Progetto Convenzionato con il quale ogni onere è a carico del privato. L'arretramento sarà obbligatorio, perché giustamente la Soprintendenza esige che la nuova costruzione sia in linea con gli altri palazzi, così come l'altezza massima della nuova costruzione non dovrà eccedere quella degli altri palazzi".
"La condizione di arretramento è un presupposto che consentirà la valorizzazione della Torre saracena di Santa Mari. L'unica riduzione è quella del parcheggio, che sarà un piccolo parcheggio pubblico, per autovetture, no camper o altro. Al contrario, si avrà un allargamento della passeggiata per oltre 12 metri. Il Comune beneficerà di opere a scomputo e oneri di urbanizzazione. Su questa pratica il Consiglio comunale si è espresso almeno cinque volte dal 2009, non è vero che non si è mai espresso. Ad oggi nessun atto - ad eccezione della delibera di Giunta comunale - è stato predisposto dal Comune".
"Su questa pratica, così come su tutte le pratiche di questa Amministrazione, è stato applicato il massimo rigore amministrativo. Il nostro interesse è quello di sistemare una situazione non più procrastinabile, applicando le Leggi che ci governano. - conclude il sindaco Urso - I toni con cui la minoranza affronta questo argomento non sono assolutamente degni di commento e stiamo valutando se ci sono gli estremi per tutelare la nostra onorabilità, come persone e come Amministratori, oltre che quella dei funzionari degli uffici incaricati".