Attualità - 10 luglio 2021, 13:00

Imperia, l'associazione 'Luca Coscioni' e il PSI raccolgono le firme per la legalizzazione dell'eutanasia: "I diritti civili sono sempre aggiuntivi e mai sostitutivi" (foto e video)

A Oneglia il banchetto per sostenere il referendum abrogativo che ha l'obiettivo di spingere il Governo a legiferare su questo importante tema

Questa mattina in via San Giovanni a Imperia sono in molti i passanti che si fermano a lasciare la propria firma al banchetto organizzato dall'associazione 'Luca Coscioni' e dal Partito Socialista per promuove un referendum sul tema dell'eutanasia legale: lunedì prossimo nuovo appuntamento per la raccolta firme, sempre a Imperia, per tutta la mattina in via Cascione.

Il referendum, per il quale sono necessarie mezzo milione di firme in tutto il Paese, vuole abrogare parzialmente la norma penale che impedisce l’introduzione dell’eutanasia legale in Italia, eliminando una parte dell'articolo 579 del codice penale.

Con questo intervento l’eutanasia attiva sarà consentita nelle forme previste dalla legge sul consenso informato e il testamento biologico, ma rimarrà punita se il fatto è commesso contro una persona incapace o contro una persona il cui consenso sia stato estorto con violenza, minaccia o contro un minore di diciotto anni.

Per Pier Paolo Ramoino, responsabile del Comitato per il referendum sull'eutanasia legale della provincia di Imperia, è il momento di fare pressione sul Governo affinché finalmente si facciano dei passi avanti su questo particolare diritto civile che tutela la possibilità di ciascuno ad autodeterminarsi nei momenti estremi. "Noi non neghiamo che il momento economico sia grave per tutti, evidenzia, ma non bisogna cadere nella trappola di chi non vuole fare nulla sul tema dell'eutanasia e si nasconde dietro questo scudo, asserendo che ora ci sarebbero altre priorità - spiega Ramoino. In realtà i diritti civili sono sempre aggiuntivi, e mai sostitutivi, pensiamo in questo senso al disegno di legge Zan a tutta la normativa sul fine vita, che noi sosteniamo".

"Abbiamo imparato fin dai lontani referendum sull'aborto e sul divorzio che la sola strada parlamentare per i diritti civili è soggetta ad agguati, intralci, e di fatto rischia di fermare qualunque proposta di legge non condivisa dalla maggioranza del parlamento in carica, e non del Paese - prosegue il responsabile del Comitato per chiarire i motivi in base ai quali non è stato scelto di raccogliere le firme per una proposta legislativa di iniziativa popolare. Siamo quindi ricorsi allo strumento referendario pur rendendoci conto che sia uno strumento semplificatorio di un tema molto complesso, ma una vittoria del sì obbligherebbe finalmente il Parlamento a legiferare per effetto del buco normativa che si andrebbe creando. Rispetto ai numeri della partecipazione che ci attendiamo nella provincia di Imperia non mi voglio sbilanciare, perché fino a ora abbiamo riscontrato un interesse e una partecipazione spontanea dei passanti al di sopra di ogni aspettativa".

Fabio Natta della segreteria nazionale del Partito Socialista Italiano rimarca infine come la sua formazione politica sia l'unica che al momento sostiene organicamente la campagna per l'eutanasia legale, collaborando alla raccolta firme per il referendum. "Questa è un'altra battaglia di civiltà che facciamo insieme all'associazione 'Luca Coscioni', sottolinea, che ringraziamo per avere avuto la forza e il coraggio di sollevare ora questo tema. Siamo in un periodo di emergenza per il paese dal punto di vista economico, sanitario e sociale, ma c'è anche una vera emergenza di civiltà in Italia, visto che siamo in ritardo su tante cose in tema di diritti civili. Quella sull'eutanasia è un'altra battaglia da fare con forza insieme alle forze laiche e ai cittadini per portare il nostro paese al pari della maggioranza degli altri Stati europei su un tema decisivo per tanti di noi, e potenzialmente per tutti. I socialisti si mobiliteranno in maniera forte e autonoma su questo tema nelle giornate del 24 e del 25 luglio a livello nazionale, conclude, attraverso i nostri amministratori e le nostre segreterie territoriali".

Carlo Ramoino