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Eventi | 06 luglio 2021, 10:07

Camporosso: fino al 31 agosto porte aperte al giardino delle biodiversità di Marco Damele

Esiste nelle Braie di Camporosso un piccolo "giardino selvaggio" con decine di specie botaniche rare e insolite, un'oasi nel deserto del cemento che resiste da decenni, dove le piante nascono, crescono e muoiono da sole, dove ritorno ad essere un semplice spettatore della meraviglia che la natura è capace di offrirci.

Camporosso: fino al 31 agosto porte aperte al giardino delle biodiversità di Marco Damele

Una ricchissima varietà di specie vegetali provenienti da tutto il mondo ( oltre 250 specie ) classificate e suddivise in specifiche collezioni, è il giardino della Biodiversità di Marco Damele che questa estate fino al 31 agosto apre le porte ai visitatori. Veri e propri tour serali botanici alla scoperta di piante selvatiche, insolite e misteriose dove il mondo vegetale brilla di creatività, rinascita urbana e un pizzico di follia. Una passeggiata sensoriale di aiuto ai visitatori per conoscere non solo il lavoro e lo studio che si nasconde dietro alla cura delle piante, ma anche  spunti di un rinascimento ambientale e culturale. 

"In questi anni, - spiega Marco Damele - ho imparato a conoscere questa minuscola riserva naturale tra le serre e l'asfalto di Camporosso come le mie tasche: potrei girarci ad occhi chiusi semplicemente accarezzando le piante e le foglie. Grazie a Libereso Guglielmi, un maestro che mi insegnò a riformulare i segreti e pensieri della botanica e dell'agricoltura, sto cercando di ogni albero di riconoscere e scoprire i pregi, i difetti, l'età. Mi piace immaginare lo stato civile di quella popolazione vegetale (nome, cognome, anno di nascita, segni particolari...), ma maggiormente amo le piante che sono nate da sole, quelle che ho visto spuntare dal terreno e crescere senza conoscerle, magari da un seme trasportato dal vento o da qualche uccello e che ora vivono insieme alle sorelle che ho piantato molti anni indietro".

"Piante rare, antiche, strane e particolari convivono in una intima unione. In questo periodo primaverile poi mi fermo giornalmente ad osservare le gemme con una passione che non può capire se non chi si è occupato di natura e piante perchè rappresentano il cambiamento a livello botanico, sono la parte più' indifesa e delicata della pianta; il presente ed il futuro che ci insegna la fragilità ed il rispetto che dobbiamo portare nei confronti del mondo naturale. Esiste nelle Braie di Camporosso un piccolo "giardino selvaggio" con decine di specie botaniche rare e insolite, un'oasi nel deserto del cemento che resiste da decenni, dove le piante nascono, crescono e muoiono da sole, dove ritorno ad essere un semplice spettatore della meraviglia che la natura è capace di offrirci. L'osservazione  che il giardino mi rappresenta non è tanto una tecnica quanto un modo di pensare, perché salvare anche un piccolo angolo di verde significa salvare in sé la biodiversità, la libertà, l'equilibrio e tanto altro...".  

"Amo immaginare il giardino come cura di bellezza e protezione dello spirito: insieme ci arricchisce giorno dopo giorno, ci si emoziona e soddisfa, utile come esercizio fisico: si cammina si spostano pesi si muovono le braccia e le mani, ci si china, si respira, si annusano fiori e piante, si assaggiano erbe e foglie. Quando curi un giardino diventi protagonista delle proprie idee dimenticandoti il presente con le sue preoccupazioni e paure. Per ulteriori informazioni e prenotazione di una visita basta andare direttamente sulla pagina facebook https://www.facebook.com/cipollaegiziana" - conclude Damele.

C.S.

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