"È successo qualcosa di assoluta gravità. Il Consiglio comunale, massimo organo democratico cittadino, è stato interrotto da un intervento della forza pubblica, che non può farlo, salvo richiesta espressa del presidente del Consiglio. Ho pertanto chiesto ai carabinieri di lasciare l'aula e, al loro rifiuto, ho dato l'ordine di uscire, in qualità di ufficiale di governo. Ho agito nel rispetto della legge, e non al di sopra, a tutela dell'Istituzione".
Così il sindaco di Imperia, Claudio Scajola, che con un nuovo post sulla propria pagina social interviene nuovamente su quanto accaduto ieri sera in Consiglio comunale dove, su sollecitazione della consigliera del Movimento 5 stelle, Nella Ponte, i Carabinieri sono giunti in Comune per sollecitare l'uso delle mascherine da parte dei presenti considerato che la seduta si stava svolgendo in un luogo al chiuso e la relativa normativa impone, di conseguenza, di indossarle.
Scajola, che ha di fatto cacciato via i due militari, ribadisce la propria posizione ed evidenzia che "sull'obbligo di indossare la mascherina in Consiglio Comunale, quest'oggi il Responsabile per la sicurezza del comune di Imperia ha inviato una nota con la quale conferma la correttezza del comportamento tenuto. La Sala Consiliare di Imperia ha adottato tutta una serie di dispositivi di sicurezza (i plexiglass divisori tra i banchi, i sistemi di areazione permanente, le distanze frontali superiori ai due metri), che permettono ai relatori di non indossarla, come avviene da protocollo nei congressi. Senza dimenticare che stiamo parlando di una sala davvero molto ampia, più di 200 metri quadrati e alta oltre 10 metri. Non certo uno stanzino privo di volumi d'aria. Ma, ahimè, alcuni parlano senza conoscere".
"Tuttavia - conclude Scajola - focalizzarsi sull'aspetto mascherine, di fronte a un episodio del genere, significa perdere di vista la scala dei valori su cui si fonda una comunità civile. Sono uomo delle Istituzioni e ho agito in difesa delle Istituzioni".