Anche Imperia si è mobilitata, sulla scia delle varie iniziative che si sono svolte in tutta Italia, per sostenere l’approvazione del Ddl Zan: il disegno di legge contro l'omotransfobia proposto dal deputato Alessandro Zan.
La manifestazione, organizzata dai Giovani Democratici ha preso il via poco dopo le 18 in largo Terrizzano, alla Spianata Borgo Peri di Oneglia. Sventolando bandiere arcobaleno e mostrando striscioni un centinaio di manifestanti hanno chiesto un’approvazione rapida e integrale, senza alcuna modifica.
La manifestazione ha ricevuto il sostegno delle ‘Sardine Ponentine’, ma anche di Sinistra italiana, Pd, Partito Socialista e il movimento Imperia di Tutti. Insieme a loro anche molte altre realtà: AGEDO, CGIL, Amnesty International, Non una di meno. Da segnalare anche la presenza del consigliere regionale del Partito Democratico, Enrico Ioculano.
Il Ddl Zan, approvata alla Camera il 4 novembre 2020, ma il cui iter è ancora molto travagliato essendo in stallo in commissione Giustizia al Senato, si riallaccia alla legge Mancino che contrasta i reati di razzismo e prevede il carcere da uno ai quattro anni per chi istiga alla violenza omofobica, intervenendo sull'articolo 604 bis del codice penale. L'articolo 2 della legge andrebbe infatti a modificare l'articolo 604 bis del codice penale sui reati di “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa”.
Il Ddl Zan aggiungerebbe all’articolo già citato le seguenti parole: “oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità.”
Le critiche giunte finora al disegno di legge da parte del centrodestra riguardano la questione della libertà di espressione e del reato d’opinione. L’articolo 4 del Ddl Zan recita: “Ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti". In poche parole, non viene ostacolata la libertà di espressione, ma la punibilità scatterà solo in caso di “concreto pericolo” di azioni discriminatorie o violente.
Inoltre, la modifica all’articolo 604-bis del Codice Penale riguarderebbe solo l’istigazione all’odio e non la propaganda, per cui la propaganda contro le persone della comunità Lgbt+ non sarebbe punibile.
C'è poi una parte non repressiva ma che mira a diffondere una cultura della tolleranza. In particolare viene istituita una data italiana, il giorno 17 maggio, quale "Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia".
"Gli intoppi non sono burocratici ma politici. Il DDL Zan nel 2020 è stata l'unica legge di iniziativa parlamentare approvata dalla Camera. Ora il DDL Zan nasce da iniziative precedenti con la prima risalente al 1995, proposta da Nichi Vendola, allora Deputato. Se questa legge viene ora modificata, tornerà alla Camera e verrà messa su binario morto" - ricorda Fiorenzo Gimelli, presidente di AGEDO.
"Molte delle obiezioni fatte sono sottili ma prive di fondamento - prosegue - Questa non è una legge che aumenta i diritti ma è solo una legge contro i reati d'odio. Estende la legge Mancino che si applica ai reati d'odio per etnia, religione, eccetera e con il DDL Zan viene estesa all'orientamento sessuale, di genere, alla misoginia e alle persone diversamente abili. Vogliamo rovesciare la discussione. Perchè voi odiate i nostri figli o vorreste avere la libertà di odiare i nostri figli? - chiede Gimelli - Noi chiediamo spiegazioni su questo. Non siamo noi a dover dare spiegazioni. Chi non è d'accordo deve dire perchè non è d'accordo".
"Riteniamo che sia un provvedimento urgente. In Italia quasi quotidianamente avviene un'aggressione a persone della comunità LGBT - sottolinea Joele Corigliano, segretario dei Giovani Democratici della provincia di Imperia. Poi occorre ricordare che il DDL Zan non va a tutelare solo le persone della comunità LGBT ma anche le donne e le persone affette da disabilità. E' urgente per combattere le discriminazioni che riempiono le strade italiane di sangue. Chiediamo che venga approvato il più in fretta possibile".
"Se c'è democrazia nella società può esserci democrazia anche sui luoghi di lavoro - dichiara Fulvio Fellegara segretario provinciale della CGIL. Sapere quello che succede fuori e lavorare per una società più equa è molto importante e il DDL Zan va in questa direzione. E' importante essere presenti. Gli operai vanno difesi anche fuori dalle fabbriche (Cit.). E' una frase che dice tutto e spiega come i diritti di cittadinanza, come si viene accettati all'interno di una società, siano parte integrante di come si sia anche lavoratori. Non si è cittadini fuori e lavoratori dentro, sul posto di lavoro. Si è cittadini lavoratori. Eliminare le discriminazioni è importante per tutti".