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Attualità | 23 giugno 2021, 16:57

Criticità e potenzialità: la Conferenza dei Piccoli Comuni liguri chiude "I tavoli delle 14" con una serie di proposte

L'organismo di Anci, dopo sei incontri tematici, ha portato all'attenzione di Regione e Governo una serie di osservazioni: dalla burocrazia alle risorse, ma anche viabilità, servizi e organici

Criticità e potenzialità: la Conferenza dei Piccoli Comuni liguri chiude "I tavoli delle 14" con una serie di proposte

Si è svolto oggi l’incontro finale della Conferenza dei Piccoli Comuni liguri, a cui hanno partecipato numerosi amministratori locali, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il vicepresidente Alessandro Piana, il coordinatore nazionale Anci Piccoli Comuni Massimo Castelli e il vicepresidente vicario di Anci Liguria Luigi Pignocca, Sindaco di Loano.

Hanno coordinato i lavori il rappresentante della Consulta Piccoli Comuni di Anci Liguria Natale Gatto, Sindaco di Isola del Cantone, il vicecoordinatore Mirko Bardini (Montebruno), il rappresentante nazionale della commissione ANCI Montagna Daniele Galliano (Bormida) e il direttore generale Pierluigi Vinai.

In apertura della riunione, è stato fatto il punto su quanto emerso nel corso dei 6 tavoli tematici precedenti, denominati “I tavoli delle 14”.

“Semplificazione delle procedure e miglioramento della ‘governance semplice’ dei piccoli Comuni e delle Aree vaste è quanto hanno richiesto i Sindaci – ha affermato Daniele Galliano – Dal territorio è emersa l’esigenza di una gestione comune di alcune funzioni fondamentali, ma una sostanziale difficoltà di attuazione della gestione associata dei servizi. Per questo motivo è necessario semplificare e velocizzare le procedure burocratiche e aumentare contestualmente i fondi a disposizione per i Comuni che associano le funzioni locali, oltre a prevedere un rafforzamento del ruolo delle Province, come enti a supporto dell’azione amministrativa dei piccoli Comuni, ad esempio centrali uniche di committenza”.


“Per quanto riguarda il tema del digital divide, con la banda ultra larga in lentissima progressione nell’entroterra, abbiamo proposto l’attribuzione da parte del Governo al presidente della Regione del ruolo di commissario per l’attuazione della bul” ha aggiunto il primo cittadino di Bormida.

“Per quanto riguarda le problematiche relative alla viabilità e alle infrastrutture, abbiamo sottolineato i problemi cronici legati ai cantieri e alla mancanza di presidi nei piccoli Comuni, e la necessità di investimenti connessi al Pnrr per la risoluzione del deficit infrastrutturale viabilistico del territorio ligure – ha detto Natale Gatto – Fortunatamente abbiamo ottenuto l’inserimento di Anci Liguria in tutti i tavoli di lavoro regionali e nazionali relativi alla viabilità, dove ci faremo sentire. C’è ancora da fare per sopperire alla carenza dei servizi come poste, tabaccai, edicole, implementare presso i tabacchi e/o altri esercenti la possibilità di effettuare prelievi e altre operazioni come già oggi avviene per il pagamento dei bollettini, mentre per risolvere il problema della mancata metanizzazione di molti Comuni periferici, che crea lo spopolamento dei territori, specie per il costo elevato del riscaldamento, abbiamo proposto l’istituzione di un osservatorio regionale che coordini le attività degli Atem gas per l’individuazione delle aree non servite e dei fabbisogni necessari per completare gli investimenti sulla rete, e l’abbattimento delle accise sul GPL/GNL per un riallineamento del prezzo finale a quello del gas metano”.

“Infine - conclude Gatto - sulle aree interne, abbiamo proposto una cabina di regia di una strategia regionale, di supporto alla Snai, in capo ad Anci Liguria, a supporto di Regione Liguria, per verificare la nascita di nuove aree interne nella nostra regione”.

“I nostri Comuni di piccole dimensioni risentono della mancanza di turnover del personale e hanno dunque la necessità di snellire e facilitare le procedure di assunzione – ha commentato Mirko Bardini – Cronica è anche la carenza di segretari comunali, per cui la nostra proposta è di utilizzare quelli in quiescenza per la copertura dei tantissimi ruoli vacanti con oneri relativi alla funzione a carico del ministero. Infine, aiuteremo i nostri piccoli Comuni nella progettazione, comunicazione e rendicontazione dei progetti europei attraverso la nuova piattaforma digitale di Anci Liguria ALISEI”.


“Ci troviamo in un momento di svolta e di ripartenza – ha affermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – anche sociale ed economico. I dati dicono che saremo di fronte ad una forte crescita dell’Italia e anche della Liguria che prevediamo sarà allineata alla straordinaria crescita del Paese nei prossimi anni, in parte recuperando quanto è stato perso negli ultimi 16 mesi di pandemia e, in parte, anche in modo superiore a quanto conosciuto negli anni precedenti l’emergenza sanitaria. Si stima una crescita del pil nazionale di 4 punti percentuali, come da metà degli anni Ottanta quando però l’inflazione era al 15% contro il 2% dichiarato questa mattina dal premier Draghi. In questo quadro, alla luce anche delle risorse del Pnrr che daranno una spinta fortissima alla ripresa, i piccoli Comuni costituiscono un asse su cui investire come elemento strutturale della ricostruzione del Paese, tenendo conto anche del luogo in cui vivono e lavorano i nostri cittadini".


"La maggior parte dei Comuni italiani sono piccoli o piccolissimi ma – prosegue il governatore – in termini di popolazione e pil costituiscono una minoranza, perché la popolazione e le attività economiche si sono progressivamente concentrate nei grandi centri urbani. Questo ha determinato uno squilibrio che è necessario correggere, agendo su tre direttrici fondamentali: una fiscalità di vantaggio per chi vive e lavora nei piccoli Comuni e che, con questa scelta, garantisce un beneficio di sistema tenendo vivo un borgo storico con la sua attrattività turistica, valorizzando un mestiere o una produzione di nicchia; la tenuta del territorio con la realizzazione di una serie di infrastrutture che, dalla banda larga ai collegamenti viari tra piccoli Comuni, devono affiancarsi alle grandi opere come il Terzo Valico ferroviario; l’individuazione e il rafforzamento di corpi amministrativi intermedi quali enti attuatori di piccoli progetti e investimenti sul territorio attraverso un’azione di sistema, che ci consenta di fare tesoro delle nostre peculiarità assicurando la competitività e quindi la possibilità di beneficiare appieno delle risorse del Pnrr”.


“E’ arrivato il momento di riprendere il filo e la matassa delle politiche di coesione, e capire che i borghi non ce la fanno senza le città e le città non ce la fanno senza i piccoli borghi – ha detto il coordinatore nazionale Anci piccoli Comuni Massimo Castelli – Bisogna mettere in campo una governance che tenga insieme territori e città su temi quali la mobilità, i servizi sociali, altrimenti rimaniamo fermi a politiche settoriali sterili. La pandemia ci ha fatto capire come la riscoperta dell’entroterra sia un elemento fondamentale per ripensare a un nuovo modello di sviluppo complessivo del territorio".


“Avremmo voluto – continua Castelli – che nel Pnrr fosse inserito un capitolo specifico sulle aree interne intitolato ‘controesodo’, e dedicato a temi come la fiscalità ‘di equità’, più che ‘di vantaggio’, perché se non ho il metano, la connessione veloce, ecc. da un punto di vista della competitività mi trovo in condizioni di difficoltà. Il documento strategico contiene comunque molte cose positive in grado di rimettere in modo il tessuto connettivo delle aree interne, combattendone lo spopolamento e rilanciando investimenti e servizi di qualità per le persone che le abitano”.


“La condivisione dei sei tavoli tematici dell’Anci – ha spiegato il vicepresidente e assessore regionale all’Agricoltura e alla Promozione territoriale Alessandro Piana – ha portato a una ricca progettualità e ad una programmazione non rinviabile basata sulle reali necessità dei Comuni liguri. Diversi asset strategici incontrano le linee programmatiche delle deleghe regionali di mia competenza, come l’entroterra. Occorre sensibilizzare la cittadinanza e in particolare le nuove leve, sulle potenzialità delle nostre aree interne, come luogo di crescita per tutta la comunità e presidio ambientale indiscusso oltre che serbatoio della storia e della tradizione della Liguria”.

“E’ stata una gran bella esperienza, che ripeteremo speriamo in presenza, e che testimonia la vitalità, dentro la nostra Associazione, dei piccoli Comuni, che sono l’80% del territorio regionale – ha detto Natale Gatto – Ringrazio i miei vice Bardini e Galliano, lo staff di Anci, il coordinatore nazionale Castelli, gli assessori e i dirigenti della Regione Liguria che hanno partecipato ai tavoli, oltre al presidente del Consiglio regionale, il presidente della Giunta e il vicepresidente. Le proposte emerse durante gli incontri verranno inviate ad Anci nazionale affinché le possa utilizzare nei contesti negoziali con il governo, mentre a livello locale saranno oggetto fin da subito di tutti i temi di cooperazione con la Regione e costituiranno la piattaforma programmatica dei piccoli Comuni liguri, tutti associati e rappresentati da Anci Liguria”.

Redazione

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