Da oggi Porto Sole potrà contare su un nuovo alleato per la pulizia delle sue acque. Nella Giornata Mondiale degli Oceani, Coop e 'Lifegate' hanno donato all'approdo matuziano un nuovo 'Seabin', il 'cestino' acquatico capace di separare rifiuti e microplastiche.
L'iniziativa presentata questa mattina a Porto Sole fa parte della campagna Coop che ha l'obiettivo di collocare 46 'Seabin' nelle acque di mari, fiumi e laghi di tutta Italia per ridurre l'inquinamento.
Le interviste
Il partner scientifico è LifeGate e quest'anno Coop è affiancata anche da Findus e dalla barca a vela 'Anywave', la prima ad aver istituito a Bordo la figura del 'RECO', il responsabile ecologico.
L'obiettivo è quello di recuperare in un anno 23 tonnellate di rifiuti, incluse plastiche e microplastiche, pari al peso di circa 1,5 milioni di bottiglie.
E, da oggi, anche Porto Sole, può dare una mano nel raggiungere l'obiettivo finale.
Quello di Sanremo è il terzo Seabin donato da Coop alla Liguria: due sono già stati installati nel 2019 e nel 2020, presso il porticciolo di Marina Genova a Sestri Ponente, e un quarto sarà posizionato a Portofino entro giugno. Dal momento delle prime due installazioni (il 27 marzo del 2019 e il 28 luglio del 2020), i Seabin di Marina Genova hanno raccolto oltre 5.200 chilogrammi di rifiuti galleggianti, pari al peso di oltre 350.000 bottiglie di plastica da mezzo litro.
Il Seabin è un cestino “speciale” che, galleggiando a pelo d'acqua e grazie al lavoro della pompa interna è in grado di filtrare fino a 25.000 litri d'acqua all'ora, catturando i rifiuti che incontra, dai più grandi fino alle microplastiche. È in grado di lavorare 24 ore su 24, sette giorni su sette, e necessita di interventi di svuotamento e pulizia. Di norma un Seabin raccoglie per il 70% rifiuti composti da materiali dannosi per l’ambiente come plastica, microplastiche, materiali metallici (latte, lattine), mozziconi di sigarette, materiali assorbenti igienici e bastoncini per orecchie; per un 20% massa organica umida contaminata (legno, foglie, rami, pezzi di legno e alghe) rispetto alla quale nei Seabin già posizionati si notano diversi frammenti di plastica e polistirolo rimasti intrappolati, soprattutto nel materiale algale; infine per un 10% massa organica umida non contaminata. Rispetto ai rifiuti plastici facilmente identificabili, in ordine di rilevanza quantitativa troviamo: bottiglie, imballaggi alimentari, bicchieri, tappi, sacchetti, cannucce e cucchiaini.