Attualità - 28 maggio 2021, 10:23

Cna Imperia: credito, senza comunicazione al soggetto finanziatore entro il 15 giugno addio moratoria

Le novità del Decreto Sostegni BIS per i finanziamenti alle imprese

"CNA Imperia accoglie con soddisfazione la proroga al 31 dicembre 2021 di tutte le misure di sostegno riportate nel Decreto Cura Italia: una richiesta lanciata proprio qualche giorno fa dall’Associazione, a seguito dei risultati emersi da una indagine promossa su oltre 5mila imprese associate di cui l’87% con meno di 10 addetti". 

Lo ha detto dichiara Luciano Vazzano, Segretario territoriale CNA Imperia. "L’indagine della CNA aveva rilevato che il 54% delle imprese intervistate aveva utilizzato la moratoria sui prestiti e che nel 78% dei casi risultava ancora in funzione – prosegue Vazzano - indispensabile dunque una proroga della misura, senza la quale oltre un’impresa su tre non sarebbe stata in grado di rispettare gli impegni e quasi la metà avrebbe riscontrato gravissime difficoltà. Il Decreto Sostegni bis, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale, porta dunque con se’ non solo la proroga della moratoria istituita con l’art. 56 del decreto Cura Italia, ma anche di tutte le misure di sostegno con alcune rilevanti novità, importanti per una corretta gestione finanziaria ed una programmata ripresa dell’operatività".

Per quanto riguarda la moratoria infatti viene confermata la previsione che l’impresa che ne beneficia debba inviare una specifica comunicazione al soggetto finanziatore (la banca) entro il 15 giugno. Si tratta di una novità significativa, in quanto le proroghe disposte al provvedimento originario nelle precedenti occasioni prevedevano una conferma automatica delle moratorie in essere. E prosegue Vazzano "Martedì 15 giugno rappresenta una scadenza cruciale per le imprese che hanno usufruito della moratoria sui mutui e sulle linee di credito. E occorre fare attenzione: il termine è più vicino di quanto si pensi, poco più di due settimane. È fondamentale dunque che le imprese che ancora ne usufruiscono, per poter beneficiare della proroga, provvedano per tempo a trasmettere al soggetto finanziatore la relativa comunicazione, comunicazione che deve essere conforme a quella prevista originariamente per poter accedere al beneficio. Tale comunicazione, che deve essere recepita dal soggetto finanziatore, deve essere corredata da una autocertificazione in cui l’impresa attesti di aver subito in via temporanea carenze di liquidità quale conseguenza diretta della diffusione dell'epidemia da COVID-19".

"Va sottolineato infine come questa proroga opererà, diversamente dalle precedenti, solo sulla quota capitale e non sugli interessi. Un’altra novità molto importante, la proroga al 31 dicembre 2021 dei Fondi di Garanzia SACE e PMI: nel decreto Sostegni bis sono previste diverse misure per garantire l'accesso al credito e sostenere la liquidità delle imprese che stanno affrontando le conseguenze dell’epidemia da COVID-19, anche per incentivare la capitalizzazione delle imprese. Dobbiamo mettere in evidenza però che il credito, concesso in via straordinaria a causa del perdurare dell’emergenza sanitaria, a partire dal 1° luglio 2021 sarà man mano ridimensionato. Da una parte dunque, l’estensione temporale di questi strumenti, accompagnata però da una rimodulazione dell’intervento del Fondo di Garanzia".

A partire dal primo di luglio, i finanziamenti di importo fino a 30mila euro (i cosiddetti Lettera M) potranno essere concessi fino al 31 dicembre 2021, ma la garanzia dello Stato scenderà dal 100% al 90%. La concessione del finanziamento garantito al 90% dallo Stato sarà subordinata dunque alla valutazione del merito creditizio, con tutto ciò che comporta in termini di istruttoria e di tempistiche e soprattutto con la possibile applicazione di un differente tasso di interesse rispetto alla edizione precedente.

Novità anche per le operazioni della cosiddetta Lettera C volte a evitare crisi di liquidità e previste per importi superiori ai 30mila: anche in questo caso, è previsto un abbassamento della percentuale di intervento della garanzia del Fondo Centrale all’80% (in precedenza la copertura era al 90%) ed estensione della durata a 120 mesi; può essere chiesta alle banche anche l’estensione a 120 mesi dei finanziamenti già concessi e già garantiti dal Fondo.

"Le nostre imprese sono sempre più consapevoli dell'importanza di una corretta gestione finanziaria non solo per la sopravvivenza, ma soprattutto per programmare una ripresa della propria competitività. La quasi totalità delle attività ha subito perdite nel 2020 che oscillano dal 20% al 90% rispetto al fatturato 2019. Per non soccombere si sono affidate al debito bancario che, grazie alla garanzia dello Stato, sono riuscite ad ottenere, con il coraggio e la speranza di vedere una luce e immaginare un dopo. A distanza di oltre un anno le imprese che sono state costrette a chiudere o a lavorare parzialmente, si ritrovano punto e a capo ed avranno probabilmente bisogno di ricorrere ad ulteriore credito bancario. La CNA, come sempre, farà la propria parte, mettendo a disposizione competenza ed il valido supporto di primari Istituti di credito, con i quali instaurare un dialogo costruttivo e privilegiato" conclude Vazzano.