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Eventi | 24 maggio 2021, 07:41

Anche il Liceo 'Aprosio' di Ventimiglia al progetto di cooperazione culturale ‘Spaesamenti - Incontri sul cinema del reale di confine’

I film proposti nell’ambito della tre giorni di festival sono stati studiati nelle scuole lungo alcuni mesi di visioni e scrittura critica per essere infine offerti al pubblico in streaming gratuito da domani a giovedì su di una piattaforma dedicata

Anche il Liceo 'Aprosio' di Ventimiglia al progetto di cooperazione culturale ‘Spaesamenti - Incontri sul cinema del reale di confine’

C’è anche una scuola della nostra provincia, il liceo ‘Aprosio’ di Ventimiglia a ‘Spaesamenti - Incontri sul cinema del reale di confine’ progetto che il centro di cooperazione culturale sviluppa dal 2015 per la promozione e lo studio del cinema documentario ‘di confine’.

Il percorso è stato riconosciuto come buona pratica nell'ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso da MIUR e MIBAC e coinvolge quest'anno 3 scuole che risiedono in altrettanti territori di ‘confine’: il Liceo Statale Aprosio di Ventimiglia, l'Istituto di Istruzione Superiore Des Ambrois di Oulx in provincia di Torino, e il Liceo Caterina Percoto di Udine.

I film proposti nell’ambito della tre giorni di festival sono stati studiati nelle scuole lungo alcuni mesi di visioni e scrittura critica per essere infine offerti al pubblico in streaming gratuito da domani a giovedì su di una piattaforma dedicata: www.festival.spaesamenti.eu. Per gli utenti/spettatori sarà sufficiente creare un account sul sito e accedere così a una selezione di opere documentarie che quest'anno affrontano il tema dei confini dell'habitat.

Racconta Mauro Brondi, responsabile del progetto, che ha promosso lungo questo complesso anno scolastico un percorso di formazione al linguaggio e alla critica del documentario: “In quest’ultimo anno e mezzo di crisi pandemica tutti noi abbiamo vissuto i confini in maniera particolarmente forte. Il confine è diventato di volta in volta la nostra casa, in alcuni casi la nostra stessa stanza, poi si è spostato al quartiere, alla città, alla regione. È sembrato naturale quindi lavorare sui confini dell'habitat, cercando documentari capaci di raccontare quel tipo di ‘frontiera’, con la voglia di indagare e promuovere una riflessione ampia che non si limitasse a parlare dell'attualità ma che anzi potesse offrire spunti e messaggi capaci di andare oltre. A partire da confini territoriali e storici (The new wild di Opher Thomson) abbiamo studiato i confini e i rapporti tra uomo e animale (Res creata di Alessandro Cattaneo), poi arte e territorio (Christo - Walking on water di Anrey Paounov), ricerca scientifica e malattia (Vivere che rischio di Michele Mellara e Alessandro Rossi) fino ad arrivare ai confini tra presente e memoria (Molecole di Andrea Segre)”.

Ai lungometraggi in visione sono abbinati alcuni corti documentari, creando un mini-concorso che riconoscerà ai migliori lavori un premio assegnato dagli studenti e uno stabilito da una giuria interna al festival.

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