Eventi - 24 maggio 2021, 10:37

Bajardo: ieri mattina dopo lo stop per il Covid del 2020 è tornata la festa 'Ra Barca' (Foto)

“La speranza è che onorare la tradizione sia di buon auspicio per il futuro in modo di sconfiggere il virus e ritornare alla vita normale” ha detto il Sindaco Francesco Laura.

E’ tornata a Bajardo, dopo lo stop dello scorso anno a causa del Covid, la tradizionale ‘Festa Ra Barca’. Ieri la manifestazione si è svolta in mattinata in piazza della Chiesa Parrocchiale nel rispetto delle disposizioni anti Covid: uso della mascherina e mantenimento delle distanze di sicurezza.

“La speranza è che onorare la tradizione sia di buon auspicio per il futuro in modo di sconfiggere il virus e ritornare alla vita normale” ha detto il Sindaco Francesco Laura. La festa ha più di 800 anni e risale al periodo delle repubbliche marinare, quando i marinai di Pisa salivano a rifornirsi di legname nei boschi di Bajardo per costruire le loro navi che portavano i crociati in Terrasanta.

All’epoca il signore del paese, il conte Rubino, aveva tre figlie che si innamorano di tre marinai pisani. Le figlie cercano di incontrare i loro innamorati anche se il padre è contrario alla loro frequentazione. Quando i marinai devono ripartire per Pisa, la figlia più piccola Angelina fugge dal castello per partire con il suo innamorato. Appena il conte padre si accorge della fuga, li insegue e li raggiunti in località ‘Cian Chissöra’ (nome derivante dal commento dei marinai preoccupati dalla reazione del conte: ‘chissà ora!’) dove taglia la testa alla figlia con la spada. I bajocchi raccolsero il corpo della giovane amante sfortunata, lo avvolsero in un manto bianco, e lo trasportarono sul piazzale del castello.

Da allora Angelina e il suo amore vengono ricordati celebrando questa festa in onore del suo sacrificio. Nella piazza della chiesa parrocchiale si innalza un tronco di pino, l’albero di Pentecoste, con la sola forza delle braccia dei numerosi volontari che tirano delle robuste corde dalle finestre e dai terrazzi che si affacciano sulla piazza.

L’albero di quest’anno non è molto alto per rendere meno faticoso lo sforzo dei volontari che hanno tirato le corde mantenendo le distanze di sicurezza come da disposizioni anti Covid. Una volta fissato il pino al terreno i partecipanti alla festa, guidati dalle donne del paese che indossavano costumi medioevali, sempre rispettando la dovuta distanza di sicurezza, hanno  intonato il canto: ‘A barca ru mei amure…’ (La barca del mio amore) che racconta le vicende dell’amore contrastato di Angelina.

La domenica dopo l’albero di Pentecoste viene abbattuto e venduto all’asta al miglior offerente. L'asta ha molti concorrenti che vogliono aggiudicarsi il pino perché ha un legno di ottima qualità, privo di nodi all'interno quindi adatto al legname per edilizia.

Carlo Alessi