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Attualità | 26 aprile 2021, 18:51

Fusione tra Badalucco e Montalto Carpasio: il sindaco Matteo Orengo "Proposta adeguata ai tempi per ridare centralità all'entroterra"

Una proposta di matrimonio tra i due comuni, fatta a sorpresa dal sindaco di Badalucco, Matteo Orengo, alla presenza di Mariano Bianchi, primo cittadino di Montalto Carpasio, durante la celebrazione del 25 aprile.

Matteo Orengo, sindaco di Badalucco

Matteo Orengo, sindaco di Badalucco

Badalucco vuole fondersi con Montalto Carpasio creando così un nuovo Comune unito. L'annuncio è arrivato come un fulmine a ciel sereno dal sindaco dell'amministrazione badalucchese, Matteo Orengo, durante la celebrazione per il 25 aprile. 

Una proposta di matrimonio che metterebbe fine a una storia di paese che ha visto le comunità più anteposte che unite. Il tutto all'interno di una celebrazione solenne e alla presenza del sindaco di Montalto Carpasio, Mariano Bianchi. 

"Non era programmato - ammette Matteo Orengo - E' un'idea che è da un po che ho in testa. Credo che la fusione dei nostri comuni sia nella naturale evoluzione della nostra vallata. Badalucco e Montalto Carpasio possono essere coinvolti in un percorso di crescita: più territorio, più abitanti e quindi più risorse per fare in modo che i cittadini possano avere più servizi e il nuovo comune conti di più. Insieme potremmo raggiungere i 1500 abitanti avendo così un peso politico importante"

Il discorso della fusione si inserisce in un quadro più ampio secondo il sindaco Orengo. "A breve si giocherà la partita dell'elezione provinciale. La volta scorsa la valle Argentina e la val Nervia non hanno avuto rappresentanti e penso sia stato un errore. Credo che tutte le valli e i territori debbano essere rappresentati. Non è solo una questione di politica ma anche  di sostanza. Pensiamo ad esempio a quando c'è da decidere sul piano asfalto delle nostre provinciali" - sottolinea Orengo. 

"Da Roma i cambiamenti non arrivano o sono lenti. Ne sono un esempio lampante i fondi alluvionali. A oggi dopo 7 mesi dal 2 ottobre non abbiamo comunicazioni. Non solo non sappiamo se ci daranno i soldi ma c'è un silenzio assordante. La rappresentanza è sempre minore, ci stanno togliendo quello che è il ruolo della politica rispetto alla presenza sul territorio. Quindi è qua che si devono combattere le vere battaglie. - prosegue - Si è perso il legame tra territorio e parlamento questo vuol dire non avere persone del posto che siano disposte anche ad agire oltre che parlare. Se Roma non fa nulla dobbiamo reagire e dare un segnale". 

In che modo questo si inserisce con una possibile fusione tra Badalucco e Montalto Carpasio? "La mia è una proposta concreta. Vogliamo iniziare a parlare di una progettualità che avrà tempi non brevi ma che vedrà coinvolte tutte e tre le comunità. Non sarà un iter facile ma credo che sia obbligo delle nostre amministrazioni percorrere questa strada soprattutto ora, nell'era post covid, con sempre meno personale nei nostri enti e con sempre maggiori necessità dei cittadini". 

"La mia è una proposta eccezionale in un periodo eccezionale. Non è una provocazione ma la volontà di iniziare un cammino comune dove l'elemento più debole venga tutelato e avvantaggiato perché solo  applicando il principio di solidarietà si può crescere insieme, nel rispetto. Questa operazione garantirà anche vantaggi economici per i territori ma la prospettiva politica sarà più importante. Vogliamo avere la capacità e il coraggio di fare qualcosa che sia di esempio e porti l'entroterra a ritrovare un ruolo di centralità che non ha più" - conclude il sindaco di badalucco Matteo Orengo.  

Intanto la proposta ha fatto letteralmente il giro di piazze e carruggi dei tre paesi. L'iter, un po' come era avvenuto nel 2018 per Montalto Carpasio, richiederà prima di tutto uno studio e solo in fase avanzata un referendum per conoscere il pensiero delle comunità coinvolte. Se la maggioranza delle popolazioni si esprimerà a favore allora si arriverà allo scioglimento dei due comuni, al subentro di un commissario prefettizio e poi, solo in ultima fase, alle elezioni per la nuova amministrazione. 

Stefano Michero

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