Dopo una discussione molto accesa, il consiglio comunale di Imperia ha bocciato la proposta della minoranza che nella totalità aveva presentato una pratica con cui poneva la questione sulla presunta incompatibilità del consigliere di maggioranza Giuseppe Falbo, titolare di un'impresa di pulizie che svolge servizio di pulizia del palazzo comunale per conto della Seris, partecipata al 100 per cento del comune di Imperia.
La discussione, la cui relatrice è stata la capogruppo del Movimento 5 Stelle Maria Nella Ponte, dicevamo, è stata accesa a cominciare dall'intervento del capogruppo di 'Imperia al Centro' Guido Abbo, che sull'argomento ha parlato di etica, suggerendo a Falbo, che è uscito dall'aula consiliare all'inizio della discussione, di scegliere se fare il consigliere o l'imprenditore. Abbo nel suo intervento ha poi attaccato la maggioranza, accusando i consiglieri di portare avanti un modello, “di chi copia e non si fa beccare, non di chi studia, di chi dice che tanto ha l'avvocato e può fare ricorso al tar, dove tra l'altro magari ha un cugino. Il vostro modello è il marito che tradisce la moglie e non si fa beccare o va in chiesa e si confessa. Io non sono idealista, sono un professionista, vivo a imperia e cerco di camparci, faccio un discorso pragmatico, di etica che è il pilastro che crea fiducia, che sta alla base degli affari. Il problema non è Falbo, ma siete tutti voi, senza autonomia gestionale, senza etica, senza vergogna”.
Le parole di Abbo hanno scatenato la reazione della maggioranza, in particolare dei consiglieri Andrea Landolfi (Obiettivo Imperia) e Luca Falciola (Imperia Insieme), oltre che del sindaco Claudio Scajola, protagonista di un altro duro intervento, nel corso del quale non ha nascosto i propri dubbi sulla presunta incompatibilità di Falbo. Scajola ha anche ricordato alcuni altri casi che riguardano incarichi affidati ai consiglieri comunali, citando gli incarichi in Rivieracqua e Liguria Digitale della consigliera della Lega Monica Gatti.
“Quando mi è stata consegnata la richiesta di consiglio comunale, - leggendo i nomi dei consiglieri proponenti ho subito pensato, questa è la minoranza che mette insieme la destra, la Lega, i socialisti, i 5 stelle? Ho ascoltato un intervento infame che mi è parso strano che uscisse dalla bocca del consigliere che li ha pronunciati, ma era anche scritto. Ognuno si qualifica nella sua vita con quello che fa. L'obiettivo era di distrarre l'opinione della gente su problemi più importanti in maniera subdola, adombrando che ci sia un centro di potere affaristico in questa amministrazione. Siamo una lista civica che è stata vittoriosa contro tutti. Dov'è il gruppo di potere? Gli interventi di La Monica, di Saluzzo dicono che la materia è controversa. La scelta della democrazia è affidata al popolo e non a plotoni di esecuzione. Il mio ragionamento non è tanto se Falbo sia compatibile o incompatibile, perché anche io ho delle perplessità. Ma io non ho titolo, ci sono altre magistrature che sono titolate a valutarlo.Volete che vi dica in quanti di voi non sareste compatibili? Ma ci prendiamo in giro? Ma questo povero ragazzo che non è un uomo di particolare cultura, che viene dal niente, che lavora con la scopa e con la paletta, si crea una attività. Io non l'ho mai visto avrò parlato con lui 5/6 volte. Cosa volete che sappia della compatibilità a fronte di un bando che svolge bene nell'interesse del Comune. Non è un danno per il comune, è sostanza. Vi voglio guardare ognuno negli occhi, il mio leader è Papa Francesco, chi sono io per giudicare. Io non mi faccio intimorire. Non c'è un uomo solo al comando. Stiamo attenti a offendere a usare quel linguaggio lascivo. Cosa succederà dopo, valuteranno i consiglieri comunali se fare dei ricorsi. Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.
La pratica è stata respinta dalla maggioranza che ha votato contro con 18 voti contrari a fronte di 11 voti favorevoli della minoranza che adesso potrà presentare ricorso al Tar o al Prefetto per chiederà che venga rilevata l'incompatibilità di Falbo.
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