C'è una categoria di lavoratori che da quando è iniziata l'emergenza Covid è in prima linea ma non è ancora stata vaccinata. Si tratta di tutto il personale non laureato che lavora nelle farmacie e spesso si trova a contatto con la clientela.
Sono poco più di un centinaio di lavoratori nelle 78 farmacie della provincia di Imperia. A differenza dei farmacisti (laureati, ndr) che sono stati vaccinati circa un mese fa, non hanno ancora ricevuto il vaccino contro il Covid-19 e non c'è una previsione certa per capire quando sarà il loro turno. Nonostante questa incertezza, stiamo parlando di persone che si trovano ogni giorno al di là dei banconi o nei magazzini delle farmacie, spesso accolgono i clienti e li aiutano nella scelta dei prodotti.
Un problema di cui si è fatto carico sia l'Ordine dei Farmacisti della provincia di Imperia che Federfarma. "Come Ordine, nei giorni scorsi - ci spiega il presidente provinciale, il dott. Graziano Colombo - abbiamo mandato una pec ad ASL e ALISA per dire che bisognerebbe risolvere questo problema. Nelle farmacie tutti i laureati sono stati vaccinati ma ci sono un centinaio di lavoratori non laureati che non sono stati presi in considerazione dalla campagna di vaccinazione. Sia come ordine che associazione a oggi non abbiamo ancora avuto risposta su questo problema".
"La malattia non guarda il titolo di studio - sottolinea Colombo - e da tempo chiediamo che vengano vaccinati perchè a contatto stretto con il pubblico. Sarebbe necessario per garantire una protezione visto il rischio che corrono giorno per giorno. Senza dimenticare che all'ASL hanno vaccinato tutti anche il personale non a contatto con il pubblico".
Il problema dei non vaccinati tra il personale delle farmacie rischia di diventare una breccia nel sistema di protezione contro il Covid. "Ci sono già alcuni casi di persone ammalate in questo ambito e abbiamo fatto richiesta per vaccinare anche questi lavoratori delle farmacie. L'abbiamo segnalato da tempo al direttore generale di ASL 1 Silvio Falco e al commissario di ALISA Francesco Quaglia per sensibilizzarli su questo problema molto grave. - ha concluso il Presidente provinciale di Federfarma Elvio Barla - Purtroppo anche questi lavoratori, così come i colleghi laureati delle farmacie, sono soggetti a contatto con potenziali pazienti infetti. Non dimentichiamo che la farmacia è il primo riferimento in caso di malattia e nonostante le precauzioni e le misure di contenimento c'è il rischio di ammalarsi".