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Politica | 16 marzo 2021, 12:50

Rivieracqua, Mangiante replica a Scajola sulle consulenze: "Cifre ben al di sotto ai sei milioni vagheggiati dal sindaco di Imperia"

Il presidente di Rivieracqua replica alle parole del sindaco Claudio Scajola pronunciate ieri durante il consiglio comunale

Gian Alberto Mangiante presidente Rivieracqua

Il presidente di Rivieracqua Gian Alberto Mangiante

Il totale delle consulenze attribuite nel trienno di mia competenza ammonta a un milione e mezzo, e non sei, come vagheggiato ieri dal sindaco di Imperia. Inoltre, molte delle consulenze sono dovute al ritardo per l'approvazione del concordato avvenuta nel dicembre 2020, circa un anno e mezzo dopo la presentazione avvenuta nel luglio 2018”. A pronunciare queste parole è Gian Alberto Mangiante, che ha convocato una conferenza stampa dopo le dichiarazioni del sindaco di Imperia Claudio Scajola, che ieri in consiglio comunale è tornato ad attaccare la società che gestirò l'ambito idrico in provincia di Imperia. (QUI)

Scajola aveva parlato di consulenze per sei milioni di euro, accusa che Mangiante respinge, e spiega: “Ammontano a un milione e mezzo, e di questi circa 350 mila sono consulenze fisiologiche per una società come Rivieracqua, e riguardano consulenze fiscali, del lavoro, legali. Tutte spese connaturate a qualsiasi società. Altri costi riguardano gli advisor legali e finanziari che hanno accompagnato Rivieracqua nella richiesta di concordato. I costi sarebbero stati abbondantemente inferiori se questo concordato non si fosse trascinato per un periodo di tempo prolungato. Se ci fosse stato uno svolgimento normale, i costi sarebbero stati abbondantemente inferiori. Questo procrastinare, per cause che prescindono dalla nostra volontà, ha comportato una lievitazione dei costi”.

Un'altra accusa di Scajola riguarda i bilanci della società, chiusi sempre in passivo. “E' vero, – ammette Mangiante – ma questo deriva da due aspetti. Il mio cda ha osservato in maniera attenta gli accantonamenti sui crediti di bilancio, e questo porta a evidenziare dei fondi prudenziali, che la portano in perdita d'esercizio. Nel passato, senza entrare nel merito di gestioni che non mi competono, questi accantonamenti non erano stati effettuati, per questo siamo dovuti intervenire per rettificare le poste iscritte per valori che non corrispondevano”.

L'altro aspetto per cui Rivieracqua non chiude i bilanci in attivo è il più importante e il più noto.

Finchè non saremo a regime, i costi supereranno i ricavi. Queste rilevazioni dovevano essere fatte nel 2012, quando furono sciaguratamente sottoscritte le convenzioni con comuni, che avevano preso impegni in alcuni casi non completamente onorati. Prova ne è che abbiamo diversi decreti ingiuntivi in corso”.

Il messaggio che Mangiante vuole trasmettere è “l'attenzione verso tutte le spese, i bilanci saranno sempre negativi finchè non verrà completato l'iter che si concluderà con l'avvento della tariffa unica”.

Un passo avanti per il raggiungimento dello scopo saranno le aggregazioni di Secom e del comune di Bordighera, su cui Mangiante si dice fiducioso. “Secom sarà integrata al momento dell'omologa del tribunale, mentre su Bordighera, con il commissario Gaia Checcucci valutiamo le modalità per coprire il buco tecnico”, ha spiegato il presidente di Rivieracqua.

La società è ora alle prese con i passaggi che seguono all'accorpamento più recente con Amat, e con le altre società . “Abbiamo assunto i costi di 170-180 dipendenti. Ogni società aveva differenti modalità di gestione, nei buoni pasto, negli orari di lavoro, nell'inquadramento dei dipendenti. Cerchiamo di armonizzare tutti gli aspetti differenti, è un percorso complicato e faticoso, ma arriveremo a quadrare gli aspetti che per quanto riguarda Amat necessitano ancora di qualche nodo da sciogliere, prima di tutto la sede”.

Sull'imperiese Mangiante fa il punto della situazione anche per quanto riguarda il depuratore. “Si tratta di un impianto che noi abbbiamo assorbito a suo tempo con un'ordinanza sindacale a cui ha fatto seguito la mancata sottoscrizione con il comune, nonostante i numerori contatti tra i nostri e i loro legali, senza mai giungere alla quadratura. La convenzione con il comune non è comunque mai stata interrotta confidiamo che si possa regolamentare l'impianto che i nostri tecnici stanno già gestendo”.

Infine Mangiante ha fatto un passaggio sui tempi di concordato, su cui è stata chiesta una proroga sull'adunanza dei creditori per i concordati collegati di Aiga e Amat. Rivieracqua sulla base di questo ha presentato istanza per un rinvio al 16 aprile, per adeguare le scadenze.

Il loro e il nostro vanno a braccetto, perché le loro entrate sono relative al valore dell'indennizzo che riconosceremo agli enti cessati”, spiega ancora Mangiante, che per quanto riguarda il valore degli indennizzi, su Amat annuncia l'accordo per cifre che lo stesso presidente di Rivieracqua al momento preferisce non svelare. “Siamo vicini a una definizione che avrà una ricaduta positiva sugli altri concordati”, ha rassicurato.

Francesco Li Noce

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