I comuni dell’imperiese fanno ancora i conti con i danni e le criticità registrate in seguito all’alluvione del 2 e 3 ottobre scorsi. Anche se il comune di Imperia non ha subito gravi problematiche, sul fronte delle infrastrutture e sulla viabilità, a differenza dei territori della valle Arroscia, Valle Argentina e del ventimigliese, anche sul territorio rimane l’esigenza di svolgere alcuni interventi sul fronte della sicurezza e del decoro urbano.
Il 13 ottobre scorso il sindaco Scajola con ordinanza ha disposto la raccolta del materiale di tutto il materiale piaggiato e il deposito nei piazzali San Lucia e Rabina, autorizzando contestualmente i cittadini al prelievo per bruciarli in impianti termici civili.
Vista la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri e constatata la presenza di intenti quantità di legname, il primo cittadino nel febbraio scorso ha disposto altre misure star ordinare di gestione di questo materiale disponendo che dal 1 al 7 marzo i rifiuti potessero essere raccolti ed avviati ad impianto di trattamento delle biomasse a cura e spese dei gestori autorizzati. L’avviso pubblico è stato reso noto il 15 febbraio e la manifestazione di interesse poteva essere espressa sino al 22 febbraio scorso. Nessuna azienda, però vi ha partecipato. L’intervento è però urgente poiché le operazioni dureranno per giorni con una inevitabile produzione di fumi che potrebbero risultare molesti agli abitanti e frequentatori delle aree vicine ai depositi.
Ed è per questo che, in seguito alla ricerca sul mercato degli operatori del settore, l’incarico è stato affidato alla società 'Beusi srl', con sede a Taggia, che ha formulato la migliore offerta. Per l’intervento il Comune spenderà 22 mila euro, Iva compresa, e l’azienda dovrà selezionare il materiale, raccoglierlo, e trasportarlo fino all’impianto di compostaggio.