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Sanità | 11 marzo 2021, 21:20

Coronavirus, Toti conferma: "L'Rt è salito e dovrebbe riportarci in arancione. Paghiamo l'incidenza nel ponente ligure"

L'indice di contagio oscilla intorno all'1,08 mentre sono sotto controllo i posti in terapia intensiva e la disponibilità in generale negli ospedali. In Asl 1 imperiese 27 classi in più in quarantena rispetto al mese scorso

Coronavirus, Toti conferma: "L'Rt è salito e dovrebbe riportarci in arancione. Paghiamo l'incidenza nel ponente ligure"

“Si sta per concludere la seconda settimana in cui la Liguria è rimasta in zona gialla, nelle prossime ore attendiamo da Roma la decisione sulla nuova collocazione. Il nostro Rt è salito e oscilla attorno all’1,08, il che dovrebbe riportarci in fascia arancione, anche se l’occupazione dei letti in terapia intensiva e la disponibilità di posti negli ospedali sono sotto controllo”. Così scrive il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, sulla propria pagina social.

“Purtroppo – aggiunge Toti - paghiamo ancora l’incidenza che era molto alta nel ponente ligure; con le misure restrittive che abbiamo applicato i dati sono migliorati ma purtroppo la diffusione del virus negli scorsi giorni ha influenzato il nostro Rt. La Liguria resta comunque tra le regioni che meglio stanno combattendo il Covid. la scorsa settimana eravamo gli unici in zona gialla, sottolinea, circondati da regioni in zona arancione, ora potremmo passare in arancione mentre le altre rischiano la zona rossa e questo dimostra ancora una volta che le nostre misure, mirate, solo dove serve, stanno funzionando. Così come la decisione di far tornare precauzionalmente le scuole alla didattica a distanza. I dati evidenziano che il numero di classi in quarantena nella nostra regione nella prima settimana di marzo è triplicato rispetto allo stesso periodo del mese precedente e speriamo che con queste misure lungimiranti la curva torni a decrescere”.

Sul fronte vaccinazioni il governatore evidenzia che "continuano a pieno ritmo; finora abbiamo somministrato oltre 166 mila dosi e da lunedì quasi 41 mila cittadini hanno preso appuntamento per il vaccino tramite il medico di famiglia, segno che il sistema, nonostante il rodaggio iniziale, sta funzionando”.

“Nel frattempo stiamo seguendo con attenzione tutte gli aggiornamenti circa la sospensione in via precauzionale da parte dell’Aifa di un lotto del vaccino AstraZeneca – prosegue il governatore. Al momento non c’è alcuna evidenza di un nesso tra i casi di trombosi registrati in Europa e la somministrazione del vaccino. Tutta la nostra sanità è già operativa. Alisa ha informato tempestivamente le Aziende sociosanitarie liguri che ne hanno sospeso la somministrazione e stanno già effettuando una ricognizione. Secondo i primi dati, in Liguria sono 23 le segnalazioni totali di reazione avversa per AstraZeneca, di cui 9 del lotto interessato. Si tratta di reazioni non gravi, tutte risolte o in fase di miglioramento. Seguiremo con attenzione – conclude il presidente della Giunta - tutte le evoluzioni per informarvi come sempre in modo trasparente e puntuale".

Per quanto riguarda le classi in quarantena a livello regionale, raffrontando rispettivamente la settimana dall’1 al 7 febbraio e quella dall’1 al 7 marzo, si è passati da 21 a 61. In Asl 1 imperiese si è passati da 0 classi a 27. Nel distretto dell'Asl 1 savonese da da 9 a 10 mentre nei due distretti genovesi si è registrato il passaggio in Asl 3 da 8 a 11 e in Asl 4 da 1 a 3. Infine nel distretto di Asl 5 a La Spezia da 3 a 10.

Da oggi poi, ogni medico di base può vedere la lista giornaliera, per sede, delle prenotazioni effettuate da lui o da lei e dagli altri medici, dei quali - per motivi di privacy - non può vedere nomi e dati dei pazienti. È quindi superato il problema di possibili sovrapposizioni di appuntamenti. In ogni caso, fin da quando è stato attivato, alle 14 di martedì, il sistema consentiva di prenotare per ciascuna sede vaccinale al massimo 140 vaccinazioni al mattino e altrettante al pomeriggio (su quattro postazioni, 35 per ciascuna), come concordato con i medici di medicina generale che hanno sottoscritto accordo (tutte le sigle). Raggiunto quel tetto, il sistema non consentiva ulteriori prenotazioni: era quindi stato strutturato in modo da impedire ogni possibilità di “overbooking”.

Redazione

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