Bene la volontà di contrastare in Europa la diffusione di sistemi di etichettatura fuorvianti come il 'Nutriscore', e difendere il Made in Italy agroalimentare dall’attacco di lobby e burocrazia che con tagli di risorse ed etichette allarmistiche colpiscono addirittura prodotti base della dieta mediterranea. E’ quanto afferma Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per l’impegno del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli assunto in occasione del Consiglio nazionale.
L’etichettatura 'Nutriscore' francese come quella a semaforo adottata in Gran Bretagna indirizzano il consumatore, con un bel verde, a scegliere prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari. Di recente poi il successo della dieta mediterranea è stato messo sotto attacco anche dall’approvazione da parte della Commissione del piano per la salute, che prevede la presentazione, entro il 2023, di una proposta per introdurre avvertimenti salutistici nelle etichette delle bevande alcoliche, senza escludere esplicitamente il vino, ma anche la revisione della politica di promozione dei prodotti agricoli dell’UE con l’obiettivo di ridurre i consumi di vino e prodotti quali carni rosse e salumi che rappresentano le punte di diamante del Made in Italy all’estero.
“Occorre fermare - affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - l’approccio superficiale al tema dell’alimentazione che sta prendendo piede in Europa sotto la spinta delle multinazionali che cercano di influenzare i consumatori anziché informarli. Un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole, come il nostro olio, vino e formaggi, per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. Così si rischia di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di sfavorire prodotti simbolo della dieta mediterranea, di tradizione secolare, con un impatto devastante sull’economia, occupazione e biodiversità italiane. Il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto. Non bisogna dimenticare che la Dieta Mediterranea, fondata proprio su un’alimentazione diversificata che con pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari, hanno consentito agli italiani di conquistare il primato europeo di longevità”.