Il consiglio comunale, dopo la prima parte relativa alla sede della Polizia Stradale, è proseguita con le interpellanze. La prima è stata illustrata dal capogruppo di Fratelli d’Italia ha riguardato i lavori di sicurezza della carreggiata, a margine del torrente Armea, danneggiata a seguito di un movimento franoso causato dal maltempo del dicembre 2019.
“L’unico intervento di sistemazione è stato quello di una barriera a rete che delimita un tratto di strada non franato – ha detto Luca Lombardi - Ad un anno di distanza chiediamo il motivo per il quale non siano ancora stati avviati i lavori di sicurezza definitivi, anche perché si tratta di una situazione altamente pericolosa vista percorrenza di mezzi pesanti”. “Era stato subito fatto un sopralluogo e dato un incarico specifico ad un geologo per gli approfondimenti e le verifiche del caso – ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Massimo Donzella – E’ stato quindi subito attuato un primo intervento di sicurezza, che ovviamente non era di natura né programmatoria né definitiva. L’intervento per il ripristino di quell’area sarà importante e necessario”.
Subito dopo a tenere banco è stato il Festival di Sanremo in seguito ad un’interrogazione presentata dal gruppo della Lega. “Sarà un Festival a porte chiuse – ha detto il capogruppo Daniele Ventimiglia – Siamo comunque ben contenti che verrà svolto, pur se avevamo chiesto di posticiparlo per avere una situazione sanitaria migliore. A livello nazionale ci sono state molte proteste contro la nostra manifestazione. L’Ariston è stato considerato un teatro e non come uno studio televisivo, cosa che ha escluso la possibilità di avere pubblico o figuranti. Vogliamo conoscere quali azioni l’Amministrazione intenda adottare per tutelare il tessuto economico e commerciale sanremese”. La risposta è stata affidata all’assessore al turismo Giuseppe Faraldi. “All’Ariston, essendo un teatro, è vietata la partecipazione di pubblico e figuranti – ha confermato - Questa è la differenza di base rispetto ad uno studio televisivo. Per esempio Casa Sanremo nasce e viene gestita esattamente come studio televisivo, con accesso consentito solo tramite protocolli definiti dal privato che se ne occupa. E’ una corsa ad ostacoli riuscire a gestire le varie difficoltà venute alla ribalta in questi momenti. Sono convinto che tutti possano essere contenti dell’obiettivo raggiunto a tutela della città, perché essere non fare il Festival, sarebbe stata una grave perdita sia economica sia di promozione della città. Credo che in questo momento Sanremo sia vista come privilegiata rispetto ad altre zone d’Italia".
Sul Festival è stato presentato anche un ordine del giorno illustrato da Andrea Artioli di Liguria Popolare. “Un mancato Festival avrebbe portato gravi conseguenze per la città – ha detto – Eventi come il Festival, cosi come il casinò, rappresentano un veicolo economico per il sostentamento di tante famiglie. Stupisce quindi che in un momento cosi delicato, si sia assistito ad attacchi strumentali a Sanremo. E’ opportuno che tutto il consiglio comunale difenda la città ed il suo patrimonio. Quello che è stato detto contro Sanremo non è accettabile. Il binomio Sanremo e Festival non può essere scisso. Serve sostegno in vista della trattazione del rinnovo della convenzione e a valutare le iniziative a tutela del nome della città”. “Sulla nostra città nelle scorse settimane è stato detto un po’ di tutto con attacchi andati oltre le righe – ha dichiarato il sindaco Alberto Biancheri –Poteva essere un segnale positivo verso tutti i teatri che da mesi sono chiusi, quando forse sono tra i luoghi più sicuri perché non si sono verificati casi. Ora dobbiamo affrontare un Festival che non sarà semplice”.
L’ordine del giorno è stato infine approvato. Critico è stato però l’intervento conclusivo di Umberto Bellni, non sulla questione ma su un aspetto politico interno: “Avrei auspicato una dichiarazione di voto anche da parte del mio gruppo” ha infatti detto, con un successivo fuori onda ‘rafforzativo’ del proprio concetto...
Il consigliere Andrea Artioli poco prima aveva anche presentato un ordine del giorno sulla didattica nelle scuole superiori. “L’Italia è lo Stato che più che altri ha limitato lo studio in presenza. Abbiamo il compito di assicurare la continuità della didattica scolastica, come preparazione ma anche come socialità per una crescita equilibrata anche nelle realtà che sono più disagiate” ha detto, auspicando un ritorno dalla didattica in presenza, senza discostarsi dalle linee guida nazionali. Sull’argomento è intervenuta Ethel Moreno di Sanrermo al Centro “Condivido quanto detto, ma voterò contro perché ho fiducia nella Regione e ritengo che abbia le competenze per monitorare la situazione”. L’ordine del giorno è stato approvato a maggioranza con 11 voti favorevoli, 1 contrario e 7 astenuti.