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Politica | 04 febbraio 2021, 15:19

Sanremo: manifestazione di interesse per Villa Angerer, secondo l'associazione 'Pac' è una 'svendita'

“Il rischio – sostiene l’associazione - è di una sostanziale ‘svendita’, una volontà e una scelta che non condividiamo, in quanto riteniamo che il patrimonio storico pubblico sia da tutelare come bene comune, da recuperare in un quadro programmato e virtuoso di riutilizzo pubblico".

Sanremo: manifestazione di interesse per Villa Angerer, secondo l'associazione 'Pac' è una 'svendita'

Il Comune di Sanremo ha avviato, nel mese di gennaio, un avviso di manifestazione e interesse per la concessione in uso a privati di Villa Angerer e del Parco annesso, prevedendo anche la destinazione ad albergo. Nell’agosto 2019 infatti si era conclusa negativamente una prima procedura di concessione a privati a destinazione turistico-culturale.

Ora viene aggiunta una ulteriore destinazione ad albergo, certamente la più remunerativa, che è stata reputata possibile dalla Soprintendenza a condizione che le attività previste siano compatibili con il rispetto e la conservazione delle caratteristiche architettoniche e tipologiche di pregio caratterizzanti l’immobile e che non comportino sostanziali modifiche, con divieto di frazionamenti dell’immobile.

Le condizioni previste dall’avviso comunale vedono una concessione della durata di anni 9 con rinnovo di ulteriore periodo di anni 9 al canone concessorio annuo di 35mila euro, le utenze, la manutenzione ordinaria e straordinaria ed ogni intervento di trasformazione. Per il parco solo gli oneri di ordinaria manutenzione. L’avviso pubblico prevede unicamente che i soggetti privati inviino una lettera/dichiarazione di interesse per poi partecipare ad una  trattativa privata diretta per l’immobile.

“Anche considerando il carico per il concessionario dei  lavori di adeguamento da effettuarsi nel caso di trasformazione in albergo, si tratta pur sempre di una operazione commerciale di notevole interesse per il privato – sostiene l’associazione ‘Ponente, ambiente e cultura’ di Sanremo - considerato il limitato importo del canone concessorio rispetto ai prezzi di mercato (circa 3 mila euro mensili in una zona prestigiosa accanto al Casinò, alla Chiesa Russa e al Corso Imperatrice, prospiciente il mare) a fronte della collocazione di offerta alberghiera di lusso (suites, appartamenti?) trattandosi di immobile di pregio, di interesse architettonico-culturale. Il tema poi dei lavori di trasformazione di un bene culturale in albergo è assai discusso a livello nazionale e discutibile nei risultati e per il futuro dell’immobile”.

“Il rischio – prosegue l’associazione - è di una sostanziale ‘svendita’, una volontà e una scelta che non condividiamo, in quanto riteniamo che il patrimonio storico pubblico sia da tutelare come bene comune, da recuperare in un quadro programmato e virtuoso di riutilizzo pubblico, come è successo a Sanremo per il Forte di Santa Tecla e Palazzo Nota resi fruibili per la collettività e per un’offerta turistica di qualità in un circuito ancora da sviluppare con i canali pubblici. Villa Angerer rappresenta ‘quanto di meglio possa offrire Sanremo’ nel periodo tra fine Ottocento e inizio Novecento che si stava aprendo all’Art Nouveau: dall’architettura, alla pittura, alle decorazioni, ai ferri battuti, ai marmi intagliati, legni intagliati, mosaici, le ceramiche, i vetri, affreschi, alle testimonianze da tutto il mondo portate dal proprietario austriaco, avvocato viaggiatore, bibliofilo, botanico Leopold Angerer. La cornice del Parco è altrettanto preziosa, un giardino centenario, a cui si giunge dall’interno attraverso uno scalone di marmo e ringhiere in ferro lavorato, un vero e fantastico labirinto con grotte, caverne, torrette, statue, ricco di rare piante esotiche, che ospitò una serra sperimentale curata da Mario Calvino, illustre botanico padre di Italo, che qui abitò con la famiglia in arrivo da Cuba  prima di acquistare Villa Meridiana”.

Villa Angerer fu acquistata negli anni ‘80 dal Comune, nella delibera di acquisto se ne prevedeva l’utilizzo come sede prestigiosa per un museo del Festival, del Liberty o del gioco d’azzardo, considerate attrattive specifiche per la città e l’intero Ponente. Dopo anni di abbandono e con l’interesse del Prof. Paolo Portoghesi,  la Villa è stata oggetto di imponenti e qualificati lavori di restauro durante l’Amministrazione Borea negli anni 2004-2008, rimasto da completare. Le foto del restauro sono visibili nella riedizione del Volume ‘Sanremo Liberty’ del 2014. Lì si potrà constatare come la Villa di per sé sia già un Museo e un racconto del periodo.

“Vogliamo ancora citare – termina l’associazione - come conclusione il prezioso e fondamentale volume ‘Sanremo Liberty’ da cui sono tratte le informazioni precedenti: ‘...Era forse un po' troppo bello per essere vero’. La Giunta Borea cadde, il Commissario Prefettizio fermò i lavori, i fondi furono prima bloccati poi destinati ad altre opere, lasciando solo vaghe speranze di ripristino completo e fondati timori d’alienazione.” Profetico? Seguiremo gli sviluppi con estrema attenzione, la città deve sapere. Tutto il nostro Ponente è un territorio conosciuto per le bellezze naturali, paesaggistiche e per le testimonianze storiche architettoniche della grande storia e delle comunità internazionali, che ne fanno un esempio invidiabile se valorizzate appieno in ambito turistico-culturale, con una visione per  un nuova immagine e un nuovo impulso alla tradizione turistica del nostro territorio, particolarmente necessari in un momento di grave crisi”.

Redazione

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