Politica - 30 gennaio 2021, 12:37

Sanremo: botta e risposta tra l'On. Mulè e 'Sanremo al Centro', il Deputato "Solo interesse per il bilancio"

Nuove accuse del politico 'azzurro' dopo la risposta del gruppo civico matuziano di ieri all'intervista rilasciata a Federico Marchi

“Sanremo, al pari di tutta Italia, vive una profonda crisi a causa della pandemia da Covid 19. Il Festival della canzone italiana, per questo motivo, dovrebbe essere visto da tutti come un’occasione di rilancio e di ripartenza. Dico ‘dovrebbe’ perché invece - e lo affermo con profondo dispiacere - dal sindaco Alberto Biancheri al partito democratico e fino al gruppo ‘Sanremo al centro’ c’è un grande interesse per i numeri del bilancio e uno scarso se non nullo interesse per le persone e dunque per i ‘bilanci’ dei cittadini di Sanremo”.

Risponde nuovamente, in questo modo, l’Onorevole Giorgio Mulè (Forza Italia) a ‘Sanremo al Centro’, il gruppo civico matuziano che ieri era intervenuto (QUI) in risposta all’intervista rilasciata al nostro giornale. “Le ‘persone’ di Sanremo – prosegue Mulè - sono quelle che si dedicano con la loro attività alla città, per contribuire al benessere di chi ci vive: sono ad esempio i nostri ristoratori, i baristi, i titolari di attività commerciali che fanno della città un punto di riferimento. Ecco: io guardo a queste ‘persone’ in ginocchio a causa della pandemia e per la dissennata quanto insufficiente politica dei ristori che non è riuscita a dargli speranze concrete per il presente e soprattutto per il futuro. A loro bisogna pensare se e quando ci sarà il ‘Festival di Sanremo’, sottolineo ‘di’ perché appartiene alla città e non a un conduttore o alla RAI. Io penso a loro”.

“Non cadrò nella squallida narrazione del gruppo ‘Sanremo al centro’ e nelle loro sterili accuse che mi rivolgono – va avanti il parlamentare ‘azzurro’ - segno della mancanza di argomenti e dell’incapacità (me ne dolgo per la città) di rappresentare Sanremo. La strada del mio impegno politico è lastricata di atti concreti e veri nella direzione dei bisogni e delle necessità provenienti dal territorio. Ancora ieri mi sono confrontato con tutte le categorie interessate, a cominciare da Confcommercio, proprio sul tema del festival di Sanremo perché la mia posizione è figlia dell’ascolto e del bisogno del territorio (le famose persone) e non di alchimie o convenienze politiche. I commercianti, tutti, continuano a rappresentarmi - loro sì - una situazione da default. Pensare di celebrare il festival nella bolla nell’Ariston equivarrebbe a dargli il colpo di grazia. Nella settimana del festival, infatti, è stato calcolato che soltanto i circa 350 ristoranti della città maturano un fatturato prossimo ai 20 milioni di euro. A questa cifra va sommata poi quella che riguarda i bar, le pizzerie e tutto l’indotto che gira intorno al festival. Chi si curerà di loro? Chi si sta preoccupando di evitare che le loro attività chiudano, che i loro dipendenti siano licenziati, che gli investimenti di una vita non vadano in fumo? Ecco, a me interessa questo e non il bla-bla di una certa politica”.

“Da rappresentante della provincia di Imperia in Parlamento (e in questo caso di Sanremo in particolare) – termina Mulè - proseguirò dunque in quella che è un’indicazione netta che mi arriva dal territorio: lo svolgimento del festival sia dunque rinviato a quando le condizioni sanitarie consentiranno che si svolga in una formula aperta al pubblico e davvero partecipata. C’e’ solo un’alternativa a questa soluzione se si volesse proseguire nella strada del festival a tutti i costi che ho già più volte rappresentato: si tratta di risarcimenti veri e totali nei confronti di tutti i commercianti a fronte del fatturato 2020 corrispondente al periodo del festival. Non sprecherò una sola parola per replicare alle accuse, talmente infondate da sfiorare il ridicolo, nei confronti del Casino. È sufficiente leggere le cronache recenti e meno recenti per individuare come già prima della pandemia e nella fase successiva ho sempre e in ogni sede riportato le istanze dei lavoratori del casinò, del management e del Comune (c’è in proposito, da ultimo, un mio emendamento al decreto Milleproroghe che va esattamente in questa direzione). Ma, ripeto, questa modalità appartiene a un modo di fare politica che non è e non sarà mai il mio: rimango dalla parte di Sanremo e dei suoi abitanti, il resto sono soltanto chiacchiere…”.

Redazione