Un nuovo centro di transito per migranti sorgerà nell’imperiese, i fondi ci sono, come ha dichiarato l’onorevole Leda Volpi. Tuttavia ancora non è chiaro dove sarà collocato in quanto, dopo la chiusura del Campo Roya, non dovrebbe sorgere a Ventimiglia, come prevede il protocollo. La recente riunione tra il Prefetto di Imperia, Alberto Intini, il responsabile del settore Libertà civili e immigrazione del Ministero dell’Interno, Michele Di Bari, il Presidente della Provincia, Domenico Abbo, e Sindaci di Ventimiglia, Camporosso e Vallecrosia, vede i primi cittadini dei due ultimi citati fortemente contrari alla possibilità della costruzione di un nuovo centro nel perimetro delle proprie città.
In un clima decisamente teso ed incerto, il pensiero di Maurizio Marmo, presidente Caritas: “Ribadiamo la convinzione che sia importante avere una struttura di accoglienza e che tutto sommato quella chiusa del Campo Roya abbia avuto una funzione significativa ed una collocazione che ha consentito di dare aiuto ai migranti senza pesare troppo sui cittadini. Se non c’è una struttura queste persone rimangono abbandonate a loro stesse, costrette ad accamparsi arrangiandosi e la città patisce. L’esperienza degli ultimi cinque anni ci dice che le persone arrivano a Ventimiglia, punto dal quale poi intendono continuare il loro viaggio senza fare tappe nei comuni limitrofi. Non è detto che un centro collocato in un’altra città possa svolgere lo stesso ruolo del Campo Roya, che ha dato una mano importante durante gli anni. Andrebbe trovata una soluzione molto simile a quella”.
“Certo poi dipende anche da quanto può essere distante questo nuovo centro, il rischio è che le persone si muovano inevitabilmente verso Ventimiglia in attesa di trovare il modo di passare” conclude Marmo.
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