Il consiglio comunale di Imperia ha approvato questa sera la delibera sul porto turistico. Al termine di un dibattito durato quasi quattro ore, è arrivato l'ok al progetto che era stato illustrato dal sindaco Scajola in commissione lo scorso 22 dicembre.
Il nuovo corso dello scalo di Porto Maurizio prevede la gestione in house dopo l'incameramento dei beni completato lo scorso novembre. Una sfida, quella del sindaco, che ha paragonato i benefici che il porto completato porterà alla città in termini economici, agli introiti che per Sanremo sono garantiti dal Casinò. La delibera approvata prevede anche il rinnovo della concessione per dodici mesi a Go Imperia. Il completamento delle opere, secondo i piani dovrà iniziare nel primo semestre. Il 2021 sarà quindi un anno cruciale per il futuro della città. Il sindaco più volte ha parlato del completamento del porto come l'obiettivo principe che lo ha spinto a candidarsi nel 2018.
A cambiare rispetto al progetto iniziale, sarà soprattutto la parte ricettiva. Nei piani dell'amministrazione c'è infatti la costruzione di un hotel a cinque stelle, oltre che alloggi per i corpi dello Stato, due posti barca da ottanta metri, il collegamento con il porto di Oneglia, e nuovi spazi per gli attracchi.
Il dibattito è durato a lungo, e alla fine della discussione, la delibera è passata con i voti favorevoli di tutta la maggioranza e delle forze di centrodestra di opposizione. In particolare, i consiglieri di 'Forza Imperia' Antonello Ranise e Gianfranco Gaggero, quest'ultimo commosso al termine del suo intervento, hanno votato convintamente sì alla delibera, memori di quando appartenenti a Forza Italia avevano sposato il progetto iniziale.
Sì con qualche perplessità sulla delibera anche da 'Progetto Imperia' e 'Vince Imperia'. In particolare Davide La Monica, futuro capogruppo di 'Cambiamo', ha manifestato i propri dubbi sulla legittimità di proporre ai vecchi proprietari di posti barca che hanno perso il titolo con la decadenza della concessione alla Porto di Imperia Spa, l'acquisto con uno sconto del 50 per cento se rinunceranno ai contenziosi con il comune. Il sì è arrivato anche dalla consigliera leghista Monica Gatti.
Astenuti 'Imperia di Tutti Imperia per Tutti' e Imperia al Centro, il cui capogruppo Guido Abbo ha criticato l'amministrazione per il breve lasso di tempo in cui la pratica è stata prima esposta in commissione e poi portata in consiglio comunale, a cavallo tra Natale e capodanno. Abbo ha inoltre manifestato più di una perplessità sull'efficacia del piano economico finanziario. In particolare ha chiesto come potrà il porto essere sostenibile con la stessa volumetria prevista nel progetto iniziale in un'epoca in cui il mercato è meno fiorente rispetto al passato, e soprattutto come Go Imperia potrà sostenere il costo del canone di 2 milioni di euro che da contratto la partecipata dovrà versare al comune ogni anno.
Addirittura contrario il Partito Democratico, che in passato aveva chiesto a gran voce la gestione in house del porto. Il capogruppo Fabrizio Risso ha spiegato di non aver cambiato idea sulla gestione da parte di Go Imperia, società nata durante l'amministrazione Capacci di cui il Pd faceva parte. Risso ha tuttavia criticato il progetto in alcuni punti, in particolare sui volumi dei fabbricati che non sono stati ridotti, sottolineando che se alle tre palazzine esistenti si aggiungeranno le altre quattro previste, ci sia un rischio di impatto con il territorio.
Anche Risso come Abbo ha chiesto di diminuire la volumetria per rendere il progetto più adatto al mercato odierno e ha stigmatizzato il comportamento dell'amministrazione sul poco tempo lasciato a disposizione per studiare a fondo la pratica. Sia Abbo che Risso hanno chiesto inoltre che la pratica venisse divisa in due parti, nella prima il rinnovo della concessione a Go Imperia per i prossimi dodici mesi, nella seconda il piano per il completamento delle opere che per i due consiglieri si sarebbe potuto discutere nelle prime settimane del 2021.
Era assente la consigliera del Movimento 5 Stelle Maria Nella Ponte.
La presentazione del progetto è stata affidata al sindaco, così come anche in commissione la scorsa settimana: “La deliberazione che si sottopone al Consiglio è un passo fondamentale per pervenire alla soluzione della annose criticità inerenti il Porto Turistico della Città di Imperia. Senza dilungarsi nel ripercorrere vicende a tutti note, il Porto è stato a suo tempo oggetto di concessione alla Società Porto di Imperia S.p.a., della quale il Comune era socio con partecipazione minoritaria. Questa Società, realizzata in parte la struttura ed iniziata la gestione del servizio, è stata dichiarata fallita, con Sentenza del Tribunale di Imperia del 24 maggio 2014.
Subito dopo, per diverse e controverse ragioni, il Comune, con provvedimento dirigenziale del 18 dicembre 2014, ha disposto la decadenza della concessione demaniale. Pur tuttavia, la legittimità di questa decisione è stata confermata prima dal T.A.R. della Liguria (nel 2015 e nel 2016), poi dal Consiglio di Stato (nel 2017 e nel 2019).
Venuta meno la pregressa concessione demaniale, è stato attivato e definito, con la fattiva partecipazione del Comune e di intesa con le Amministrazioni statali competenti (Capitaneria di Porto, Agenzia del demanio, Provveditorato O.O.P.P.), il procedimento di incameramento dei beni del porto, ivi compresi, su ferma indicazione del Comune, anche quelli non ancora ultimati, in quanto connotati da oggettivo valore economico e reputati dunque di utilità pubblica, previa ultimazione.
Nel frattempo, con riferimento alla gestione medio tempore della struttura portuale già attivata, il Comune si è avvalso (e si sta avvalendo) della propria Società interamente partecipata, Go Imperia S.r.l. Tale incarico è stato conferito per garantire, nel breve, la prosecuzione del servizio pubblico portuale e, in generale, per individuare e perseguire una corretta ipotesi operativa per l'ultimazione delle opere del nuovo Porto turistico di Imperia e per la sua ottimale gestione a regime, anche considerando la posizione degli attuali utenti, negativamente incisi dalle vicende pregresse (si vedano le deliberazioni consiliari del 20 dicembre 2018, del 20 dicembre 2019 e del 29 luglio 2019). Anche per tale esigenza, che sarebbe di difficile perseguimento nel rapporto con un normale operatore privato, si è sempre prefigurata l’opportunità che, ferme le necessarie verifiche di legge sulla praticabilità di tale scelta, l’ultimazione della struttura diportistica e la successiva gestione per congruo periodo avessero luogo qualificandola come servizio pubblico e affidando il tutto ad una società pubblica, partecipata e controllata dal Comune.
Definiti oggi positivamente i procedimenti di incameramento delle opere (in data 13 dicembre 2019 per la fase I e in data 5 novembre 2020 per la fase II), è finalmente possibile procedere ad attuare i predetti intenti.
La deliberazione consiliare proposta conferma la qualificazione del Porto come servizio pubblico locale di rilevanza economica e, con gli approfondimenti ed i documenti del caso (parere legale pro veritate sulla affidabilità in house; relazione giustificativa ex art. 34, comma 20, del D.L. n. 179 del 2012, convertito in legge 17 dicembre 2012, n. 221, e s.m. ed i., a soddisfare anche l’art. 192 del d.lgs. n. 50 del 2016; contratto di servizio), ne dispone l’affidamento alla Società comunale designata, prefigurando precisi compiti di ultimazione e gestione, da formalizzare dopo la riapprovazione del progetto per l’ultimazione da parte degli Enti competenti.
Infatti, il completamento della struttura portuale richiede il rilascio di nuovi titoli abilitativi (concessorio demaniale, urbanistico-edilizio e paesistico), vista la menzionata decadenza della concessione demaniale marittima cinquantennale e la scadenza dei termini di efficacia degli altri atti autorizzatori a suo tempo intervenuti, che verranno richiesti e conseguiti direttamente da Go Imperia S.r.l., in quanto affidataria in house del servizio. A tal proposito, la Regione Liguria ha già accordato la possibilità di approvare il progetto di completamento delle opere portuali presentando un permesso a costruire convenzionato, anziché un SUA, che avrebbe avuto un iter approvativo più lungo e complesso. In vista della decisione consiliare, Go Imperia ha fornito il richiesto piano economico finanziario a supporto della sostenibilità economica del rapporto e della durata della nuova concessione, nonché elaborati volti a precisare le prestazioni da rendere, sia per quanto riguarda la ultimazione della struttura che la gestione, i quali verranno comunque affinati prima della formalizzazione del rapporto.
La proposta deliberazione e gli atti allegati approfondiscono la legittimità della scelta, sia in linea generale, sia nello specifico, con riferimenti alle ragioni di preferenza per l’affidamento in house rispetto al reperimento di un affidatario privato, non ultimo il rapporto con gli attuali Utenti. Inoltre, il Comune, come da Piano economico allegato, conseguirà un saliente canone annuale di servizio di 2 milioni di euro, che andrà ad aggiungersi a un gettito IMU più TARI di circa 1,4 milioni di euro all'anno. Il Piano prevede inoltre opere a contorno per l'inserimento del porto nella Città (di tipo viabilistico e di collegamenti pedonali) per circa 3,5 milioni di euro e oneri di urbanizzazione per quasi 4,5 milioni di euro.
D’altro canto, nessun dubbio può nutrirsi sulla natura dei Porti turistici quali servizi pubblici locali di rilevanza economica, come tali passibili di qualificazione in tal senso e di affidamento da parte secondo l’affidamento in house a Società pubbliche partecipate, sulle quali essi esercitino un controllo analogo ai sensi di legge.
Si ritiene pertanto che l'affidamento a Go Imperia rappresenti la scelta legittima più idonea e conveniente per la Collettività e per l’Utenza, sotto il profilo dell'efficienza, dell'efficacia, dell'economicità, del buon andamento, della proporzionalità e dell'equità. Nelle more dello svolgimento delle procedure volte al nuovo affidamento, la delibera all’attenzione del Consiglio prevede anche di protrarre la gestione della struttura portuale nelle odierne, pur non ottimali, condizioni di operatività, sino al 31 dicembre 2021, temine che si stima sufficiente a perfezionare il nuovo affidamento”.