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Attualità | 28 dicembre 2020, 15:59

Coronavirus: in attesa delle prime vaccinazioni in Asl 1 ecco le conferme per la campagna nazionale per tutto il 2021

Il piano prevede quattro fasi per un anno di lavoro, ognuna dalla durata di tre mesi, partendo ora, nel periodo da gennaio a marzo, dal coinvolgimento di medici, infermieri, operatori sociosanitari, degenti nelle Rsa e ultra 80enni, per un totale di oltre 6 milioni e mezzo di persone.

Coronavirus: in attesa delle prime vaccinazioni in Asl 1 ecco le conferme per la campagna nazionale per tutto il 2021

Dovrebbero essere somministrate nelle prossime ore le prime dosi del vaccino al Covid-19 nella nostra provincia. Inizialmente sembrava che, dopo i primi vaccinati di ieri a Genova, toccasse oggi a quelli dell’Asl 1 ma, almeno per ora, tutto è stato rinviato.

Intanto arrivano le conferme, a livello nazionale, sulla campagna vaccinale per contrastare la pandemia da Covid-19, che avrà come simbolo una primula, la quale darà anche la forma ai 1.500 gazebo sparsi per tutto il Paese dove sarà distribuito il vaccino, sarà particolarmente lunga e articolata, destinata a terminare negli ultimi mesi del 2021. Circa un anno di lavoro dunque per il personale sanitario che da ieri ha avuto a disposizione le prime delle 9.750 dosi di antidoto prodotto da Pfizer e BioNTech, il primo approvato dall'EMA, distribuite nelle varie regioni. A queste se ne aggiungeranno 470mila alla settimana fino a fine marzo e altre prodotte dalle diverse case farmaceutiche che stanno lavorando per fornire più armi in questa battaglia al virus.

Il piano prevede quattro fasi per un anno di lavoro, ognuna dalla durata di tre mesi, partendo ora, nel periodo da gennaio a marzo, dal coinvolgimento di medici, infermieri, operatori sociosanitari, degenti nelle Rsa e ultra 80enni, per un totale di oltre 6 milioni e mezzo di persone. Ad aprile dovrebbe entrare nel vivo una seconda fase, per arrivare a coprire entro fine giugno una grande parte della popolazione italiana. Verranno qui coinvolti pazienti con patologie croniche a rischio e immunodeficienza, personale scolastico a rischio e over 60, stimati in oltre 21 milioni di unità.

Immunizzata la porzione di popolazione finora maggiormente colpita dal Coronavirus, si procederà (da luglio a settembre) via via a proteggere le fasce considerate meno a rischio ma esposte in maniera più sensibile al contatto col pubblico come il restante personale scolastico e le Forze dell'ordine, e coloro che soffrono di patologie croniche a medio rischio. Nella quarta e ultima fase invece, quella prevista da ottobre alla fine dell'anno, la vaccinazione dovrebbe arrivare a compimento con il coinvolgimento del resto della popolazione senza vincoli di età né di condizioni di salute.

La battaglia è cominciata, servirà ancora un anno di pazienza per poter tornare a vivere le prossime festività natalizie finalmente fuori dal tunnel della pandemia.

Mattia Pastorino

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