Il Tribunale di Imperia ha accettato il concordato preventivo presentato da Rivieracqua. Un passaggio fondamentale per il futuro ‘pubblico’ dell’acqua nella nostra provincia.
Uno dei fattori più importanti del provvedimento riguarda il fatto che, il decreto del giudice consente di procedere all’aggregazione di Amaie e Secom e, sicuramente, invoglierà i comuni che in questi mesi erano restii a conferire le proprie reti idriche a Rivieracqua, nonostante i ricorsi siano stati tutti rigettati, in particolare per Amat e Aiga.
I debiti di Rivieracqua ammontano a: 5.600.000 di privilegio, 2.700.000 nei confronti di CariSpezia e 14.900.000 di debito chirografario oltre agli indennizzi nei confronti dei gestori cessati.
“Grande soddisfazione per un percorso veramente infinito, visto che il concordato è stato presentato nel luglio 2018. Importanti i ringraziamenti agli advisor che ci hanno sostenuto, al personale dipendente che è eccezionale e che sta lavorando in situazioni difficili. Ma anche ai sindaci di Sanremo, Taggia e Diano Marina che ci hanno sostenuto in questo percorso, seguendo anche il famoso referendum sull’acqua pubblica. E’ vero che ci sarà l’ingresso di un socio privato, ma porterà solo benefici per l’intero ambito”.
Lo ha detto il presidente di Rivieracqua, Gianalberto Mangiante, commentando l’ok del tribunale e poi confermando la speranza che, anche i comuni al momento restii ad entrare nella società possano cambiare idea: “Auspico – prosegue - che, tutti coloro che hanno finora remato contro, decidano di essere collaborativi ma non a parole e invece con i fatti. Per fortuna è intervenuto un commissario che ha preso in pugno la situazione ed ora non è il momento di festeggiare ma quello di rimboccarsi le maniche perché c’è da lavorare ancora di più. La strada non è in salita o in discesa ma piana ma almeno abbiamo raggiunto pari dignità, insieme ad altri gestori cessati, che avevano avuto una missione prima di noi”.
Mangiante ha anche sottolineato gli aspetti del documento: “La nostra proposta di concordato è più che valida, perchè se solo pensiamo che verrà riconosciuto il 65% a favore creditori chirografari, si tratta di una percentuale ‘lunare’. Sono infatti pochissimi i concordati che propongono una percentuale così elevata. Anche perché oltre non ci sarebbero nemmeno i presupposti per presentare l’istanza di concordato”.
Ora quali sono i prossimi step? “Ad aprile 2021 è fissata l’adunanza dei creditori e, se voteranno positivamente ma i presupposti ci sono tutti, parte il giudizio di omologa. Siamo certi che, a seguire, il tribunale sarà convinto che questa è la strada maestra verso il gestore unico e avere un servizio efficiente, che oggi non ci può essere per forza di cose, ma anche efficace per tutti gli utenti, visto che si potranno anche fare investimenti importanti che tutto l’imperiese merita”.
Mangiante ha anche confermato che, il 29 dicembre verrà firmata la prima concessione, con il trasferimento di '2i rete gas' ma anche i contatti con Aiga (Ventimiglia) e Amat (Imperia) sono buoni e la strada sembra meno tortuosa.
La nota del presidente del Cda Rivieracqua, Gianalberto Mangiante
Con provvedimento del Tribunale di Imperia in data odierna Rivieracqua è stata ammessa alla procedura di concordato preventivo. Giudice Delegato è la dott.ssa Silvana Oronzo e Commissario Giudiziale è stato confermato il prof. Stefano Ambrosini. L’adunanza dei creditori è stata fissata per il 16 aprile 2021 alle ore 11.
Con questo provvedimento si apre una fase nuova per il futuro di Rivieracqua perché, come è previsto nella proposta di concordato e come ha ricordato il Tribunale nel proprio provvedimento, ora si apriranno le aggregazioni con i gestori cessati (Amat, Aiga e I2Retegas) e con i gestori degli acquedotti di Sanremo (Amaie) e di Arma di Taggia (Secom) al fine di pervenire finalmente alla creazione del gestore unico del servizio idrico nella Provincia di Imperia. A questo riguardo, entro la fine dell’anno sono previste le aggregazioni con Aiga, I2Retegas e Amaie. Nei tempi tecnici necessari avverrà anche quella con Secom. E’ auspicio di tutti che anche Amat si risolva concretamente e non solo a parole, come è fino ad ora avvenuto, a procedere al trasferimento dei beni. Proprio ieri Rivieracqua è stata costretta a mandare una formale diffida ad Amat e al Comune di Imperia affinché provvedano al trasferimento dei beni mettendo finalmente Rivieracqua in condizione di assumere il servizio idrico per i cittadini imperiesi.
In questo momento il Consiglio di Amministrazione di Rivieracqua porge una grande ringraziamento ai propri advisors e all'attestatore che hanno svolto un eccellente lavoro tecnico, al personale dipendente tutto che, pur impegnato in condizioni di difficoltà, mai ha smesso di fornire la propria assistenza e grande competenza tecnica nonché a quei sindaci, come Biancheri, Conio e Chiappori, tra gli altri, che mai hanno smesso di credere al progetto del gestore unico per la provincia di Imperia impegnandosi in ogni modo perché le attese di una intera collettività non andassero disperse in piccoli e inutili giochi politici.