Attualità - 22 dicembre 2020, 12:14

Sante Messe anticipate la notte di Natale: il Vescovo "Non è un'ora in più o in meno a cambiarne il senso" (Video)

"Non credo che questo sia un grave problema. E’ un modo bello e condiviso di prenderci cura gli uni degli altri anche nella responsabilità”.

Il Vescovo Mons. Antonio Suetta

Il Vescovo Mons. Antonio Suetta

“Non è l’ora in più o l’ora in meno della Messa di Mezzanotte a cambiare la valenza del rito natalizio”. La conferma ci arriva dal Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, Mons. Antonio Suetta, commentando la decisione del Governo di ‘spostare’ la celebrazione della Messa della sera del 24 dicembre.

“C’è una differenza sostanziale con la Pasqua, perché la veglia Pasquale è un ‘unicum’ nella Liturgia. Naturalmente comporterebbe una riflessione diversa come fatto a suo tempo. La Messa della notte di Natale è una bellissima e preziosa tradizione, a cui quest’anno per una evidente ragione ci viene chiesto di rinuciare. Ma questo non toglie nulla al Natale nella fede, anche perché potremo anticipare fino all’orari del coprifuoco la Messa celebrata poco prima. Potremo anche farlo durante la giornata di Natale e, quindi, non credo che questo sia un grave problema. E’ un modo bello e condiviso di prenderci cura gli uni degli altri anche nella responsabilità”.

Il Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo è anche il momento di tracciare un bilancio di questo difficilissimo anno: “Il primo pensiero e con tutto l’affetto va a quelle persone che sono state ferite o, addirittura uccise, dal Coronavirus. Abbiamo avuto, purtroppo, tante persone nel nostro territorio. Non è il caso di sacerdoti della nostra Diocesi, colpita invece in un convento di suore senza dimenticare tante persone che personalmente conoscevo per la loro frequentazione nelle chiese. Un pensiero a loro, affidandoli alla Misericordia di Dio. Non possiamo non pensare ai contraccolpi che comporta la pandemia per la nostra economia. Proprio per questo siamo vicini alle persone colpite dalla crisi, innescata dalla crisi sanitaria e, a ottobre, anche per i danni alluvionali. E’ stato un 2020 giudicato da tutti come un anno da dimenticare ma, tuttavia, dobbiamo accostare il momento della tribolazione con uno sguardo di ‘indagine appassionata’ che, come lo chiama Bibbia è uno ‘sguardo sapienziale’ che sappia cogliere il senso profondo delle cose. Tra le tante che affiorano dalle nostre riflessioni, c’è quello di una rinnovata scoperta del nostro essere provvisorio e di capire che, uno degli antidoti possa e debba essere la nostra fraternità e solidarietà. Se Dio è stato solidale con noi, anche noi dobbiamo imparare lo stesso stile nell’aiuto vicendevole”.

Carlo Alessi

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