“Appare necessario prevedere che, in caso di mancato rispetto delle garanzie a tutela, nell’accordo sia scritto nero su bianco che il Comune potrà risolvere il rapporto convenzionale e richiedere all’autorità competente la sostituzione della società con altro gestore idoneo, di provata solidità e affidabilità”.
E’ questo il parere del Presidente del Consiglio comunale, Marco Farotto, in una nota inviata al Sindaco e alla Giunta, dopo la Conferenza dei Capigruppo di venerdì scorso a Bordighera, incentrata sul conferimento delle reti idriche della città delle palme a Rivieracqua.
Come evidenziato da Farotto nel documento, la normativa vigente (D.Lgs. n. 152/2006) non consente ai singoli comuni la gestione in amministrazione diretta del servizio idrico integrato e che la recente giurisprudenza ha confermato l’insuperabilità di detto divieto di gestione autonoma. “Risulta quindi inevitabile – dice Farotto - un abbandono della causa prima dell’emanazione della sentenza, risparmiando sia le spese connesse al rigetto del ricorso, sia quelle relative all’attivazione del ‘Commissario ad acta’ e le spese connesse all’eventuale accertato danno erariale. E’ nota la fragilità gestionale-finanziaria di Rivieracqua – prosegue - e pertanto risulterebbe assolutamente opportuno prevedere l’elaborazione e la sottoscrizione di un ‘accordo di transizione’, finalizzato al passaggio di consegne tra il Commissario dell’AATO e/o il legale rappresentante della suddetta società, che contenga obblighi e garanzie (anche fideiussorie e assicurative) a tutela del suddetto patrimonio di infrastrutture e servizi (per circa 10 milioni di euro), che resta nella proprietà comunale e a garanzia dei cittadini di Bordighera, interessati ad aumenti più limitati delle tariffe e a servizi di manutenzione di qualità”.
“Tenuto conto, da un lato - va avanti il Presidente del Consiglio comunale - del mantenimento della proprietà dell’acquedotto in capo al Comune e dall’altro della prevista gestione integrale dello stesso da parte della società Rivieracqua, quindi con i relativi rilevanti guadagni, ritengo assolutamente inammissibile che le spese di risanamento e manutenzione dell’impianto (quantificate dall’Ufficio Tecnico Comunale in circa un milione e mezzo di euro), siano caricate interamente sul Comune. Penso che il Comune non si debba indebitare per sostenere spese rilevanti, che sarebbero da porre in carico al gestore. Si tratta di una consegna obbligatoria per legge di infrastrutture e servizi ad un gestore individuato dall’autorità competente. Visto che questa consegna implica un subentro totale del gestore con i conseguenti notevoli guadagni derivanti dagli introiti delle tariffe, ne consegue anche a buon senso, che la regola generale della ripartizione degli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria tra proprietario e gestore concessionario, venga ad essere necessariamente ribaltata, tenuto conto che il Comune, da questo bene, non ricaverebbe più alcun vantaggio in termini di redditività, oltre a concederlo gratuitamente”.
Farotto chiede di prevedere l’urgente elaborazione dell’accordo per il passaggio di consegna, eventualmente preceduto da più incontri con l’autorità competente al fine di dare le opportune garanzie finanziarie al Comune e rassicurare la cittadinanza sul mantenimento di un servizio analogo, in termini di qualità, a quello fino ad oggi erogato: "Senza questo lo scenario futuro, si prospetterebbe preoccupante e inquietante. Ricordo che il Sindaco – termina Marco Farotto - quale organo responsabile dell’ente Comune, è il primo a dover rispettare i principi generali di buona amministrazione e di legalità nell’attività della Pubblica Amministrazione, ai sensi sia della Costituzione (art. 97 – comma 2) che delle leggi fondamentali dello Stato, in particolare è suo dovere salvaguardare e garantire che i beni comunali, non vengano assegnati a soggetti privi dei necessari requisiti di solidità finanziaria, competenza, professionalità ed esperienza nel settore”.
Il Comune di Bordighera, lo ricordiamo, aveva chiesto anche un parere allo studio legale dell’avvocato Pietro Piciocchi di Genova. Alcuni passaggi del parere sono perentori e confermano come la giurisprudenza sia ‘granitica’ in questo senso: “I Comuni non possono ottenere, neppure in via transitoria, il mantenimento di tal gestione ilei servizio idrico, né possono impedire il trasferimento di questa e di tutti i servizi all’ente nestore. Spetta infatti all'ATO individuare la figura più opportuna mediante la quale provvedere all'erogazione del servizio idrico integrato. Il singolo Comune non è più competente e legittimato a costituire in proprio alcuna società o struttura consortile a cui affidare, con gara o meno, la gestione del servizio idrico”.
L’avvocato Piciocchi, nel suo parere legale, ritiene che le probabilità di accoglimento del ricorso del Comune di Bordighera al Consiglio di Stato siano, al momento, oltremodo limitate: “Ritengo – sottolinea l’avvocato - che il persistente rifiuto, da parte del Comune, rispetto alle richieste di consegna delle infrastrutture avanzate da Rivieracqua si esponga a non trascurabili criticità. La consegna delle infrastrutture a Rivieracqua parrebbe configurarsi quale atto dovuto ed obbligato ma, il persistente rifiuto di procedere in tal senso potrebbe comportare anche la nomina di un ‘Commissario ad acta’, oltre che potenziali contestazioni in termini di responsabilità erariale a carico delle persone coinvolte. “Alla luce di tutto ciò – termina il legale - ritengo quindi opportuno invitare questa Amministrazione a riconsiderare la propria posizione al riguardo”.