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Politica | 10 novembre 2020, 12:18

Da domani la Liguria è arancione: la preoccupazione dei commercianti, ma sono già arrivati alcuni 'ristori'

"E' sicuramente una buona notizia" ha detto Andrea Di Baldassarre (Confcommercio) che ha comunque espresso preoccupazione per il futuro. Sulla stessa linea anche Confesercenti e gli ambulanti (oggi mercato di Sanremo pressochè deserto).

Da domani la Liguria è arancione: la preoccupazione dei commercianti, ma sono già arrivati alcuni 'ristori'

“Oggi mi sono arrivati messaggi da alcuni commercianti che mi confermano l’arrivo dei primi ‘ristori’ dal Governo. Al momento non so ancora quanto è arrivato, ma sono arrivati dei bonifici dall’Agenzia delle Entrate. Questo è un buon segnale anche in funzione delle cifre che stanno arrivando e che, secondo quanto mi è stato detto, sono interessanti per garantire la sopravvivenza delle aziende. E’ sicuramente un fatto importante che aiuta gli imprenditori ad avere una visione diversa verso il futuro. Ora la preoccupazione è quella di capire se si tratta di cifre una tantum o che sarà reiterata durante i mesi di chiusura”.

Lo ha detto il presidente di Confcommercio a Sanremo, Andrea Di Baldassarre, commentando la drammatica situazione che si è venuta a creare con il passaggio da ‘giallo’ ad ‘arancione’ con la relativa chiusura di bar e ristoranti, da questo pomeriggio alle 18 e per 15 giorni. “La nostra paura – prosegue - è quella della morte dell’economia, ma ci lascia perplessi la fiducia persa in un Governo che continua a cambiare da un giorno all’altro la nostra situazione. Da mesi la Confcommercio nazionale e locale continua a dire all’esecutivo di Conte di essere pronta a chiudere tutto, ma con un sostegno economico adeguato. Una chiusura totale che deve però essere sostenuta da fatti concreti e non parole. Qui, purtroppo, si naviga a vista ma anche la notizia del vaccino, ancora fumosa, non ci aiuta certo a pensare positivamente al futuro. Per la sopravvivenza delle aziende anche solo una settimana in più o in meno può essere importante per la sopravvivenza. E questo lo sosteniamo soprattutto per il mese di dicembre, che potrebbe essere fondamentale. Noi chiediamo solo di trovare il modo di far sopravvivere le aziende: servono interventi sui costi fissi come gli affitti, le tasse e bloccando le rate dei finanziamenti magari studiando un piano per il rilancio, magari pensando di poter lavorare due anni con l’Iva al 4%. Oggi rischiamo di perdere le identità del nostro territorio ed il fascino che ha sempre portato qualità e prodotto”.

Abbiamo chiesto un commento anche al presidente di Confesercenti, Mimmo Alessi, commerciante al Mercato Annonario di Sanremo che ci ha detto lapidario “Non c’è nessuno, questa è la situazione in un mercato, quello del martedì, che vedeva sempre buone presenze. Sul discorso del cambio di ‘colore’ ci siamo più meravigliati del ‘giallo’ della scorsa settimana che dell’arancione che scatta domani. Ora, sentendo i colleghi, emerge il timore di perdere il lavoro di dicembre e del Natale. Forse, però, è meglio chiudere adesso e sperare di lavorare durante le festività natalizie. Siamo sempre senza i francesi e, quindi, si lavora esclusivamente con i clienti locali. Come associazione pensiamo che, sul piano sanitario, sia stato corretto passare all’arancione e, da quanto sentiamo arrivare da Genova, poteva anche essere rosso, visto che nella provincia che ospita il capoluogo la situazione è peggiore della nostra. Certo, sarebbe meglio una gestione provinciale ma non so, onestamente, quanto sia possibile farlo. Ora il timore è l’eventuale passaggio al ‘rosso’, che vedrebbe anche la chiusura dei mercati (tranne l’alimentare, ndr). Ma, effettivamente, in molti sottolineano come il livello più grave garantirebbe più ‘ristori’ dal Governo. D’altro canto anche sabato scorso il lavoro del mercato a Sanremo è stato ridotto ai minimi termini e, quindi, anche un’eventuale chiusura totale cambierebbe di poco la situazione. Oggi come oggi siamo ad un calo medio del 50/70%, anche se ovviamente cambia da settore a settore”.

Il mercato oggi a Sanremo è aperto e lo saranno (salvo interventi dei Sindaci) anche quelli previsti in settimana: “Oggi ci siamo – ha detto Fabrizio Sorgi, esponente del settore di Confcommercio – ed è un modo di vivere la normalità, anche se tra gli ambulanti c’è la paura per quello che sarà domani. In molti si chiedono se non era meglio chiudere completamente mentre altri preferiscono rimanere aperti e vendere, magari poco, ma che può servire ad andare avanti. Sicuramente al mercato di Ventimiglia abbiamo vissuto due settimane di lockdown indotto. In pratica non viene nessuno, con l’assenza totale dei francesi, senza dimenticare che la popolazione di Ventimiglia è anche alle prese con il post alluvione. Viviamo una grande incertezza a livello commerciale e in tutti i campi. Non so quanto potremmo reggere così. Durante il confinamento di marzo e aprile abbiamo ricevuto 2.200 euro dal Governo e nient’altro, ora ci chiediamo se e quanto ci arriverà per il periodo attuale.

Carlo Alessi

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