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Politica | 09 novembre 2020, 17:21

Regione: l'assessore Benveduti annuncia "Lavoriamo a una terza edizione die bandi Covid"

"Si tratta di misure pensate per implementare la dotazione tecnologica delle attività economiche"

Regione: l'assessore Benveduti annuncia "Lavoriamo a una terza edizione die bandi Covid"

 "Dopo i successi delle prime due edizioni, che hanno visto il coinvolgimento di più di 6 mila imprese, lavoriamo a una terza edizione dei bandi Covid".

Ad annunciarlo è l'assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti che poi ha aggiunto: "Si tratta di misure pensate per implementare la dotazione tecnologica delle attività economiche e per consentire, non solo l'acquisto di dispositivi di protezione medica, ma anche l'adeguamento dello spazio-lavoro alle norme sanitarie richieste". 

"Già questa primavera - spiega l'assessore - eravamo coscienti che questa situazione d'emergenza non sarebbe terminata con il caldo ferragostano. Con i mezzi limitati della Regione, specie in questa fase di transizione tra il termine della programmazione europea Por Fesr 2014-2020 e la riprogrammazione dei prossimi sette anni, abbiamo pensato fosse necessario dare una strategia alle nostre azioni. La logica è sempre stata quella di riuscire a tenere vive, per quanto possibile, le imprese, rafforzandone le competenze e le dotazioni digitali".

"Il fatto che questi bandi siano stati molto bene accolti dalle attività economiche, ci ha incentivato a riproporli in estate, grazie alla riprogrammazione europea, ai nuovi codici Ateco, che in un primo momento non avevamo potuto coinvolgere. - prosegue - Oggi, invece, stiamo valutando con gli uffici il da farsi per soddisfare tutte le richieste ricevute con esito positivo e, perché no, riaprire la possibilità a quelle attività che non erano riuscite a far domanda per tempo". 

Le agevolazioni consentono l'implementazione della dotazione tecnologica dell'attività o interventi di adeguamento degli spazi lavoro alle misure di sicurezza anti-Covid, attraverso la concessione di contributi a fondo perduto a copertura del 60% dell’investimento. "Crediamo sia una soluzione opportuna per consentire a un numero più alto di imprese di tenere aperte le attività in sicurezza, stimolandole a quel upgrade tecnologico che permetta loro di continuare a operare in smart-working, in caso di un nuovo lockdown" conclude Benveduti.

C.S.

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