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Economia | 04 novembre 2020, 10:20

DPCM e Casinò, i sindacati scrivono al Premier: “La tenuta aziendale rischia di essere gravemente compromessa”

“Evidenti conseguenze per le società e per i lavoratori”

DPCM e Casinò, i sindacati scrivono al Premier: “La tenuta aziendale rischia di essere gravemente compromessa”

I sindacati Cgil, Cisl e Uil del settore Gioco-Casinò hanno inviato una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, al Sottosegretario con Delega al Gioco Pierpaolo Baretta e ai Presidenti della Regioni Veneto, Liguria, Lombardia e Valle d’Aosta, per sottoporre le problematiche sollevate dall’ultimo Dpcm, che di fatto chiude le tre sale gioco di Venezia, Saint Vincent e Sanremo.

“Il nuovo Dpcm – sottolineano i tre segretari - emanato il 24 ottobre scorso, impone alle case da gioco attive su territorio nazionale un ulteriore blocco dell'attività. Il cosiddetto ‘Decreto Ristori’ dovrebbe assegnare ad aziende e lavoratori cifre sostenibili dagli stessi e sufficienti a compensare le perdite causate dalla obbligata chiusura. Perdurando una tale situazione, la tenuta aziendale dei Casinò rischia di essere gravemente compromessa, con le evidenti conseguenze per le società e per i lavoratori tutti”.

“I Casinò sono di proprietà pubblica – proseguono - e i proventi sono reinvestiti sul territorio a beneficio della collettività, la chiusura oltre al danno a tutta l’economia locale determina il trasferimento di capitali verso le case da gioco dei paesi confinanti di Slovenia, Croazia e Montecarlo, come già successo con la chiusura di Campione rispetto alle case da gioco sul territorio svizzero”.

Le segreterie chiedono un confronto urgente sui temi esposti per addivenire a determinazioni condivise di salvaguardia sia per le aziende che per i lavoratori. “La sventura del Covid-19 – terminano i segretari - dovrebbe essere occasione per rivedere l’approccio generale al tema del gioco d’azzardo. Il Casinò è un luogo dove il gioco è incanalato e sorvegliato, dove sono applicate rigorosamente le normative vigenti, in primis quelle anti-riciclaggio. La clientela è registrata e costantemente monitorata e gli eccessi sono scoraggiati. Un luogo pubblico che va rafforzato come presidio di legalità del gioco d’azzardo, indebolirlo significa favorire criminalità e ludopatia”.

C.S.

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