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Politica | 21 ottobre 2020, 16:23

Forza Italia esclusa dalla giunta 'Toti-Bis', gli alleati denunciano "Atto di immaturità e di arroganza politica del presidente"

I duri interventi di Giorgio Mule’, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato e del coordinatore regionale di Forza Italia Carlo Bagnasco e i parlamentari Roberto Bagnasco e Roberto Cassinelli.

Forza Italia esclusa dalla giunta 'Toti-Bis', gli alleati denunciano "Atto di immaturità e di arroganza politica del presidente"

Sta creando forte malcontento l'esclusione di Forza Italia dalla nuova giunta del 'Toti-Bis'. Il partito ha concorso alla rielezione di Toti nelle elezioni regionali di fine settembre ma oggi è arrivato l'esito sulle nomine degli assessori. 


L'assenza di Forza Italia ha causato subito la dura reazione dei principali rappresentanti del partito: “L’esito della formazione della nuova giunta regionale in Liguria rappresenta la sconfitta del presidente Giovanni Toti che, a parole ma solo a parole, ambiva a essere riferimento dei moderati e addirittura del centrodestra" - commenta Giorgio Mule’, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.

 

 

"L’esclusione di Forza Italia dalla giunta, alla luce della distribuzione delle deleghe, rappresenta insieme un atto di immaturità e di arroganza politica. Forza Italia che con il presidente Silvio Berlusconi ha fondato e poi federato gli altri partiti del centrodestra aveva non solo il diritto ma il dovere di rappresentare nella giunta quella fetta di elettorato che si riconosce nelle posizioni del presidente Berlusconi. - aggiunge Mulè - A nulla sono valsi gli appelli, a nulla gli inviti a ragionare così come si sono rivelate false le rassicurazioni fornite dallo stesso Toti ancora a ridosso della formazione della giunta".

"Quella che governerà la Liguria non è dunque una giunta di centrodestra ma una giunta che fa perno sul movimento ligure del presidente Toti con la rappresentanza di una parte del centrodestra. Il centrodestra “doc”, infatti, governa unito e compatto, da una parte all’altra dell’Italia nel nome della lealtà, della condivisione di valori e nel rispetto di ognuna delle componenti".

"È quello che sarebbe dovuto avvenire in Liguria ma non è avvenuto per, ribadisco, la baldanza e l’arroganza mista all’immaturità del presidente Toti. E l’arroganza, si sa, in politica può pagare l’ego dell’interessato nell’immediato ma non ha proiezione nel futuro. In ogni caso, Forza Italia non si sottrae al dovere della responsabilità e continuerà a lavorare nel solo interesse dei liguri” - conclude Mulè.

 

Gli fanno eco anche il coordinatore regionale di Forza Italia Carlo Bagnasco e i parlamentari Roberto Bagnasco e Roberto Cassinelli.

 

“E’ politicamente grave il fatto che il ruolo, la presenza ed il contributo portato da Forza Italia alle ultime elezioni regionali non siano stati tenuti nel debito conto dal presidente Toti nella formazione della nuova Giunta. - affermano - Ricordiamo che la ricandidatura di Toti, come egli stesso ha riconosciuto pubblicamente in data 22 giugno, era nata da un accordo a livello nazionale tra i leader della coalizione di centrodestra e a livello regionale tra i segretari dei partiti coinvolti, ed in questo quadro occorreva ragionare nella fase di definizione della Giunta".

"E’ un unicum su scala nazionale il fatto che uno dei partiti che ha contribuito con lealtà e determinazione ad una così netta vittoria sia stato escluso dagli incarichi di Giunta. Forza Italia, che storicamente rappresenta il perno della componente moderata del centrodestra, si muoverà con senso di responsabilità, anche tenendo conto del drammatico momento che il Paese e la Liguria stanno vivendo".

"Rispetteremo il mandato degli elettori, ma ciò non toglie che il vulnus inferto non soltanto al nostro partito, ma alla tanto invocata unità della coalizione di centrodestra resti un elemento che contrasta con la ragionevolezza politica e con la volontà inclusiva invocate e proclamate a parole dal presidente Toti ma smentite con evidenza dai fatti” - concludono Carlo e Roberto Bagnasco e Roberto Cassinelli.

 

 


C.S.

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