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Attualità | 20 ottobre 2020, 07:11

Sanremo: nuovo Dpcm, Di Baldassare "Il Governo emette un lock down 'nascosto' e non aiuta le imprese"

"Con queste restrizioni c’è il forte rischio che, a fine anno si possa essere di fronte a un danno che, oltre alle imprese commerciali si estenderà anche all’occupazione".

Andrea Di Baldassare (Confcommercio Sanremo)

Andrea Di Baldassare (Confcommercio Sanremo)

“E’ un Dpcm abbastanza equilibrato, vista la situazione sanitaria e in relazione al ‘terrore’ sulla possibile chiusura alle 22. Già quella delle 24 fa perdere molti introiti a diverse attività, che devono modificare la tipologia di lavoro”.

E’ questo il primo commento del giorno dopo al nuovo Dpcm del Governo, dal presidente della Confcommercio di Sanremo, Andrea Di Baldassare. “Il problema è un altro – prosegue - ovvero che, se la situazione è grave, il Governo come un ‘buon padre di famiglia’ doveva prendersi la responsabilità ed aiutare le imprese in difficoltà. Forse, in questo momento, avrebbe più avuto senso un provvedimento di chiusura con aiuti economici alle imprese. Con queste restrizioni c’è il forte rischio che, a fine anno si possa essere di fronte a un danno che, oltre alle imprese commerciali si estenderà anche all’occupazione. In questo momento ci aspettiamo un forte aiuto dal Governo. Siamo onesti e arriviamo da due mesi di lavoro buono ma i conti si fanno alla fine dell’anno”.

Cosa vi aspettate nei prossimi mesi sul rispetto delle regole? “Bene o male cambia solo sul numero di persone sedute ad un tavolo. Ci si aspetta un maggiore senso di responsabilità e di rispetto delle normative, sia dai clienti che dai gestori delle attività. Non dimentichiamo che le aziende stanno facendo davvero molta fatica, perché sono prese a schiaffi dalle Leggi e dalla gente che le fa passare come ‘untrici’. L’imprenditore, ad oggi, a volte va ‘borderline’ lo fa per resistere e non per far soldi. Si cerca di fare l’incasso per contenere le spese”.

Il presidente di Confcommercio evidenzia anche la poca chiarezza sulla situazione sanitari: “A volte la confusione parte da chi Governa, visto che ci sono correnti diverse di pensiero sulla pericolosità o meno del virus. A marzo siamo stati ‘bravi’ per una linea comune sulla gravità della situazione, poi la situazione è cambiata. Oggi dal ‘comando’ dovrebbero arrivare aiuto come un ‘buon padre di famiglia’, dando delle linee precise. Senza dimenticare che oggi partono nuovamente rate, tasse e altre spese. L’imprenditore medio affronta le giornate di lavoro con il terrore perché sta rischiando ma deve mandare avanti l’azienda mentre lo stato è assente e non c’è un aiuto a chi è in difficoltà. In questo momento lo Stato ci ha detto che non può tenderci la mano ed emette un ‘lock down nascosto’. Non chiude ma ci ha detto che sono affari nostri”.

Carlo Alessi

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