Tra gli assessorati più discussi della scorsa legislatura guidata da Giovanni Toti, anche in campagna elettorale, vi è stato quello alla sanità guidato dalla vice presidente Sonia Viale.
E proprio quest'ultima, ventimigliese di origine ma candidata nel collegio di Genova dalla Lega, a spoglio terminato non risulta tra i due eletti nei seggi leghisti della circoscrizione, risultando terza della lista dietro a Alessio Piana e Sandro Garibaldi.
Un risultato di cui è stata chiesta un'analisi stamani durante la conferenza stampa nel tendone allestito dalla Regione in piazza de Ferrari al presidente Toti: "Significa che dobbiamo impegnarci sempre di più, ma non solo su quell'assessorato - ha affermato -. Sonia ha fatto un gigantesco, generoso e coraggioso lavoro, le scelte che ha fatto le ho condivise fino in fondo e credo che i cittadini abbiano apprezzato. Sonia si candida va in collegio che non era il suo con un buon numero di preferenze. Per quanto mi riguarda, al di là del risultato la stima personale e politica rimane inalterata".
Molto a questo punto per la vicepresidente uscente dipenderà dalla composizione dell'attuale giunta. Ieri il segretario regionale leghista Rixi ha affermato di aspettarsi l'assegnazione di tre assessorati, la presidenza dell'assemblea e la vice presidenza della giunta. Questa mattina Toti è stato invece rigido sul doppio ruolo di consigliere e assessore degli eletti, ritenuto incompatibile, anche per una questione di equilibrio tra ruolo della maggioranza in consiglio e il lavoro della giunta.
Se uno più uno fa due, a questo punto risulta più che probabile quindi che la leghista possa rientrare col procedimento di surroga in luogo di un eletto nel collegio genovese designato invece al ruolo di assessore.
E sull'eredità, anche discussa, di Sonia Viale a questo punto aprirà la vera partita, con Angelo Vaccarezza che ha strizzato più di un occhiolino alla Sanità, per qualcuno promessa sposa della vera sorpresa leghista nel savonese, il dottor Brunello Brunetto. Tanto dipenderà dalle dinamiche interne del partito e dal contesto di coalizione.
E anche su questo Toti ha fugato ogni dubbio: "Siederemo intorno al tavolo e faremo l'analisi del voto. Dopodiché la Lega è sempre stato un partito molto ragionevole e sono certo lo sarà anche adesso, non ha mai fatto pesare i numeri quando era primo partito e non credo lo farà ora che lo siamo noi. Le squadre vincono quando ognuno fa il suo ruolo. Sarà un ragionamento molto sereno, in cinque anni non abbiamo mai discusso di un incarico o di una nomina e così resterà".