Politica - 21 settembre 2020, 19:14

Regionali, Farello (PD) ammette la sconfitta senza alibi: “Tutti competono nelle stesse condizioni. Dobbiamo smettere di guardare al nostro ombelico” (Video)

Il segretario regionale dem non si sente penalizzato dalla scissione di Italia Viva e lancia una frecciatina: “Forze politiche non statisticamente rilevanti non hanno rilevanza politica”

“L’elemento più evidente è il grande successo del centrodestra”. Parla a bocce ancora in movimento, sebbene pare segnata la strada che prenderanno, con grande sincerità il segretario del Partito Democratico per la Liguria, Simone Farello, in attesa dei dati definitivi che però in proiezione vedono la coalizione di centrosinistra indietro di diversi punti percentuali su quella guidata dal governatore uscente Giovanni Toti.

Ancora distante il risultato finale, ma all’orizzonte sembra stagliarsi una sconfitta dai contorni abbastanza netti per il candidato Ferruccio Sansa e le liste da lui rappresentate. “Siamo un partito politico, nei prossimi giorni ragioneremo sul da farsi” ha continuato Farello riferendosi all’idea di opposizione che Sansa e i suoi consiglieri metteranno in campo a seguito di un risultato sul quale però, secondo il segretario dem, non pesa la divisione conseguente alla scelta, ad esempio, dei renziani o di Alice Salvatore di correre per conto proprio: “Forze politiche che non riescono a raggiungere, da quel che vediamo, il 3 percento non credo abbiano influito sul risultato finale. Penso a tutti coloro che hanno sostenuto il candidato Massardo, a partire da Italia Viva: non sono statisticamente rilevanti e quindi non hanno rilevanza politica”.

E’ dunque una sorta di mea culpa quello recitato dal segretario regionale, lontano dal ragionare sugli effetti del lockdown sul voto: “Le condizioni erano uguali per tutti, ci sono tante cose da analizzare. E’ certo che successi così evidenti si costruiscono nel tempo. In contesti maggioritari come questo solitamente chi ha un ciclo di governo lo mantiene per due mandati, questa è la normalità per il semplice motivo che si ha la possibilità di costruire un progetto che, se riconosciuto come buono dai cittadini, in genere viene riconfermato. Non è un alibi per chi compete a cambiare governo, evidentemente la nostra proposta non è stata capace di invertire una tendenza consolidata. Poi ci sono tante situazioni oggettive da valutarsi con attenzione però io non sono abituato a cercare alibi nelle circostanze: tutti competono nelle stesse condizioni”.

Dall’analisi delle condizioni a contorno ora si passerà ad affrontare le conseguenze del voto. Prima tra tutte, almeno in ordine temporale, quella relativa alle dimissioni del segretario PD imperiese Mannoni: “Era notizia attesa per le buone dinamiche personali del segretario, quindi lo ringrazio per il grande lavoro di questo periodo. Non bisogna però cominciare da stasera il processo del PD, perché se il PD continua a guardare il suo ombelico è uno dei motivi per cui non riesce a ribaltare le situazioni” chiosa Farello.

Redazione