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Attualità | 31 luglio 2020, 10:23

Imperia: domani la manifestazione per dire no all'ospedale unico, il pensiero di Rifondazione Comunista

"Ben altre sono le priorità per dare una credibile offerta di salute ai cittadini della nostra provincia".

Imperia: domani la manifestazione per dire no all'ospedale unico, il pensiero di Rifondazione Comunista

“L’emergenza Covid-19, nonostante lo sforzo degli operatori sanitari, ha contribuito ad evidenziare le criticità del nostro sistema sanitario, sia a livello nazionale che regionale”.

Intervengono in questo modo Rifondazione Comunista e Potere al Popolo di Imperia, che aderiscono alla manifestazione ‘NO all’ospedale Unico NON chiudiamo gli ospedali di Imperia e Sanremo; la Sanità non è un’azienda, la Salute non è una merce’, promossa da un forum di associazioni tra cui ‘Cittadinanza Attiva’, che si terrà a Imperia sabato dalle 18, in piazza De Amicis.

“La popolazione – prosegue Rifondazione - è sempre più stanca ed esasperata di fronte alle lunghe liste di attesa nei Pronto Soccorso, per visite specialistiche o esami strumentali, per interventi chirurgici in elezione, per ricoveri programmati, per entrare in una struttura di riabilitazione, per ricevere cure continue al domicilio. Tutte criticità che non sarebbero risolte dalla costruzione di un Ospedale Unico provinciale dal costo di almeno 230 mln di euro. Un semplice studio di fattibilità parla di un interesse da parte dell’INAIL di costruirlo con suoi finanziamenti. Quindi per oltre 20 anni la nostra Asl sarà chiamata a versare un canone annuo all’INAIL non inferiore a 8 mln di euro, somma ben superiore ai soldi spesi per la manutenzione dei presidi esistenti e dunque  sottratti ai servizi sanitari già in sofferenza. Nessuna nuova specialità: anzi  gli stessi reparti meno la Chirurgia Vascolare ormai spostata sull’ospedale Santa Corona. Un numero di posti letto per acuti, al netto dei letti tecnici, inferiore a quanto prevede il coefficiente 3x1000 abitanti e senza aumenti di personale! Un ospedale unico con una viabilità pessima e lunghi tempi di percorrenza per il soccorso. Un ospedale unico più lontano dai cittadini che devono fare visite o esami oppure accudire i propri familiari ricoverati! E’ per quanto detto che in questo progetto NON  vediamo alcun miglioramento dell’offerta di salute”.

“E i nostri attuali 3 presìdi? Se pur bistrattati al punto che amministratori e assessore Viale hanno deciso di venderli anzi di svenderli per le solite speculazioni del mattone, i 3 presìdi hanno consentito opportuni spostamenti di reparti durante l’emergenza Covid 19 per allestire a Sanremo gli oltre 200 posti letti Covid. Il padiglione Barellai a Costarainera,  in completo abbandono e già cartolarizzato da tempo, avrebbe potuto svolgere un ruolo importante per accogliere pazienti Covid positivi di bassa intensità ma a livello regionale si è preferito puntare sulle navi (vedi Genova). Pensiamo all’ospedale unico quando a Imperia, Ambulatorio ortopedico e Angiografia interventistica funzionano col contagocce. Quando ci sono gravi carenze di personale sanitario ulteriormente aggravate dal fatto che oltre 200 sanitari qui in provincia sono rimasti contagiati e dunque assenti per tutta la quarantena, quando non si riescono ad usare a tempo pieno i costosi elettromedicali per esami strumentali quando i sanitari non hanno tempo per fare formazione quando sono sempre più scarsi gli investimenti nella medicina preventiva e nella sanità territoriale”.

“Veniamo al presidio di Bordighera prima smantellato dalla giunta Burlando grazie all’assessore Montaldo e ora venduto ai privati. A parte le solite dichiarazioni dal sapore pre elettorale, ancora oggi non si sa se sarà riqualificato da Punto di Primo intervento a Pronto Soccorso con le necessarie dotazioni di reparti previste per legge. Per concludere ben altre sono le priorità per dare una credibile offerta di salute ai cittadini della nostra provincia. L’ospedale Unico a Taggia NON è una priorità ed è  per questo che diciamo un forte e deciso NO alla costruzione dell’Ospedale Unico  e alla chiusura degli ospedali con Pronto Soccorso di Imperia e Sanremo”.

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