Che fine ha fatto la sede della UnoGas su Taggia? L'iter era stato presentato come prossimo alla conclusione circa 3 anni fa e ora è fermo, tanto da non esserci previsioni certe sulla fattibilità dell'operazione. La questione è stata trattata nell'ambito dell'ultimo consiglio comunale.
Per la prima volta, dopo 3 anni, nel bilancio di previsione del Comune di Taggia, tra gli oneri di urbanizzazione non compare questa importantissima operazione che avrebbe portato nelle casse comunali circa un milione di euro. Si potrebbe dire la pratica per la nuova sede centrale UnoGas, una delle maggiori società italiane nell'ambito dell'energia, si sia fermata a settembre 2019, con l'ultimo incontro tra il sindaco Mario Conio e la vicesindaco Chiara Cerri, con il presidente Walter Lagorio.
"Era un'operazione svolta al 90%. - ha sottolineato il consigliere comunale de Il Passo Giusto, Roberto Orengo - e penso che qui ci sia da suddividere le responsabilità. Non è né colpa solo dell'amministrazione o del privato. Qui non si perdono soltanto gli oneri ma anche tutto ciò che era relativo a quell'insediamento, tutti quelli che ci avrebbero lavorato e anche le interazioni con il territorio che si sarebbero create".
"Si poteva e si doveva fare di più - aggiunge l'esponente di minoranza - visto che era una pratica sul traguardo, sono passati tre anni e questa operazione sembra svanita. L'operazione di un imprenditore che ha ragionato con il cuore. Perchè se il dott. Lagorio avesse ragionato con la ragione non l'avrebbe neanche mai proposta quella soluzione e noi con il cuore avremmo dovuto cercare di fare il possibile sia per ciò che sarebbe arrivato sul nostro territorio e sia per l'aspetto economico".
Un'opportunità ravvisata anche dalla amministrazione comunale. E' lo stesso sindaco a replicare all'opposizione spiegando che cosa è accaduto: "Stiamo parlando della società più importante di questo territorio e per me è un vanto che sia nata nel nostro comune. Ricordo un incontro fatto nel mese di settembre con il dott. Lagorio. Questo milione di oneri, da una parte fa comodo perchè permette di far quadrare con maggiore facilità i bilanci, ma volevamo avere piena certezza che fosse un risultato ottenibile in tempi certi. Il dott. Lagorio che è un amico di questo territorio aveva fatto una scelta con il cuore. Ahimè le società che assumono rilevanza internazionale non si gestiscono solo con il cuore quindi lo stesso dott. Lagorio con grande correttezza ci aveva spiegato tutto un iter in divenire".
Due le possibilità note all'amministrazione: la quotazione in borsa della società oppure cambi di assetti societari, con ingresso di fondi che avrebbero potenzialmente spostato il baricentro finanziario in piazze finanziarie più grandi. "C'è stato chiesto un tempo che abbiamo concesso - afferma Conio -. Noi stiamo attendendo un esito negativo o positivo però abbiamo ritenuto corretto per presentare un bilancio sano che non ci fosse un'incognita. Siamo fiduciosi e speriamo che la sede sul nostro comune possa essere sempre di interesse negli asset aziendali e non abbiamo messo elementi ostativi".
La nuova sede centrale di UnoGas a Taggia è un progetto ambizioso che voleva anche rendere omaggio al territorio dove la società è nata. Tremila metri quadrati di edificio, 4 piani di cui uno interrato, con l'intento di accentrare le sedi attuali, ospitando 200 dipendenti e quindi creando anche nuovi posti di lavoro.
Che cosa ne sarà adesso di questo edificio? "E' stata fatta un'operazione di analisi di mercato con una società finanziaria terza per verificare tutti gli asset e definire una strategia di crescita ulteriore di questa importante azienda - conclude Conio - Ci hanno chiesto del tempo per fare questa valutazione e capire se la sede prevista sul territorio comunale di Taggia sia strategica oppure no. Ci confronteremo con loro, però ci è sembrato corretto e prudente non considerarla nell'attesa di mettere la parola fine alla vicenda".