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Attualità | 17 luglio 2020, 07:12

Festival di Sanremo a marzo: per gli albergatori cambia poco tranne il 'vuoto' tra gennaio e febbraio

L'Assessore al Turismo, Alessandro Sindoni, rassicura perchè sta già pensando a rendere i due mesi pregni di appuntamenti. Si anticipa il corso fiorito?

Festival di Sanremo a marzo: per gli albergatori cambia poco tranne il 'vuoto' tra gennaio e febbraio

Non sono preoccupati gli albergatori sanremesi e dell’intera provincia per lo spostamento del Festival, da febbraio a marzo. La conferma arriva dal presidente provinciale di Federalberghi, Igor Varnero.

“Non cambia molto – ha detto – anche perché il Festival a marzo lo abbiamo già avuto. La cosa importante è che si possa fare al 100%, ma oggi fare delle previsioni è impossibile. Il passaggio fondamentale è che la Rai lo abbia annunciato e che sia stata comunicata oggi la data che, solitamente, si da a fine settembre. Si valuterà anche cosa si potrà fare a livello di promozione e se saranno possibili i viaggi dall’estero. Sul piano turistico non cambia molto ed è una manifestazione che vive su se stessa, senza incidere particolarmente sul calendario. Sarà importante poterlo vivere a 360 gradi anche in tutta la città, come l’ultima edizione. Ma, comunque, una volta posizionato il Festival, il calendario si costruisce attorno. Quello in cui speriamo è che la nuova stagione possa iniziare senza problemi e in totale libertà”.

Nessun problema di sorta anche per l’Amministrazione comunale di Sanremo e per l’Assessore al Turismo, Alessandro Sindoni: “A noi non cambia tendenzialmente nulla – ha detto – ma l’importante è che si faccia, non solo per Sanremo ma per l’intero comprensorio. Dovrà essere la prima manifestazione di grande rinascita e stiamo lavorando ad un grande Festival per festeggiare la ripresa post Covid-19. Era nell’aria il posticipo e, sicuramente, il virus ci ha messo lo zampino, ma potrebbe risiedere anche in altre motivazioni”. Per quanto riguarda le altre manifestazioni il calendario potrà essere rimodulato: “Sicuramente dobbiamo cercare di riempire il mese di febbraio – ha risposto Sindoni – ed una delle ipotesi è quella di anticipare il corso fiorito, ma non escludo che possa svolgersi nella classica data di metà marzo, seguiti dalla Milano-Sanremo. Dovremo lavorare comunque al calendario 2021, con la centralità del Festival e la sua nuova data”.

Più preoccupato, invece, il presidente di Federalberghi Sanremo, Silvio Di Michele, non per la data in se stessa ma per il ‘vuoto’ che si potrebbe creare tra gennaio e febbraio: “Non è che cambi molto – ha detto – ma sicuramente se c’era il dubbio di chiudere a febbraio, questo viene fugato e molti non apriranno a Natale e Capodanno per poi pensare direttamente a marzo. A meno che non si riesca a fare un buon autunno oppure pensare a fare uno sdoppiamento del corso fiorito, anticipandolo rispetto alla data degli ultimi anni. Sicuramente non è facile tenere aperto un 60 giorni che solitamente sono ‘morti’, tra Capodanno e marzo. Capisco comunque che non si possa fare altrimenti”.

Carlo Alessi

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