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Attualità | 14 giugno 2020, 21:25

Aperte le frontiere dalla mezzanotte: nessuna restrizione per entrare in Francia

In particolare a questi viaggiatori non sarà più richiesto di portare un certificato di viaggio internazionale per entrare nel territorio francese.

Aperte le frontiere dalla mezzanotte: nessuna restrizione per entrare in Francia

A sorpresa il Governo Francese ha deciso di aprire le frontiere interne alla comunità europea, dalla prossima mezzanotte e non il giorno successivo come gli stessi ministri avevano annunciato il giorno precedente. Frontiere aperta e nessuna restrizione ad entrare in Francia senza doverne spiegare la ragione.

Dato lo sviluppo favorevole della situazione sanitaria in Francia e in Europa e conformemente alle raccomandazioni della Commissione europea presentate ieri, la Francia revoca tutte le restrizioni al traffico alle sue frontiere interne dalla mezzanotte (terra, aria e mare) implementato per combattere la pandemia di COVID-19.

Da domani, quindi, le persone provenienti da Paesi Europei (Stati membri dell'Unione Europea, nonché Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, San Marino, Svizzera e Vaticano) potranno entrare nel territorio francese senza restrizioni legate alla lotta contro COVID-19, come avveniva prima del 18 marzo 2020. In particolare a questi viaggiatori non sarà più richiesto di portare un certificato di viaggio internazionale per entrare nel territorio francese.

Le persone provenienti da Paesi europei sono esenti dai quattordici giorni di quarantena al loro arrivo in Francia. Tuttavia, per reciprocità le restrizioni continueranno ad applicarsi alle frontiere con la Spagna e il Regno Unito. La Spagna ha scelto di mantenere le restrizioni sul traffico COVID-19 fino al 21 giugno, nonché il requisito di quattordici giorni per i passeggeri del trasporto aereo provenienti dai Paesi europei.  In accordo con le autorità spagnole, la Francia manterrà pertanto le restrizioni attualmente in vigore fino al 21 giugno. Fino a tale data, i passeggeri del trasporto aereo provenienti dalla Spagna saranno invitati a completare la quarantena all'arrivo in Francia.

Il Regno Unito ha scelto di introdurre un obbligo di quattordici giorni l'8 giugno per i viaggiatori provenienti dalla Francia. A partire dal 15 giugno, i viaggiatori provenienti dal Regno Unito non saranno più soggetti a restrizioni di accesso legate alla lotta contro COVID-19 ma rimarranno, fino a nuovo avviso, invitati osservare due settimane al loro arrivo.

Conformemente alle raccomandazioni della Commissione europea presentate ieri e ispirate alle proposte francesi, la Francia procederà anche ad un'apertura graduale delle sue frontiere esterne a Schengen dal 1 ° luglio. Tale apertura sarà effettuata in modo progressivo e differenziato in base alla situazione sanitaria dei diversi paesi terzi e secondo le procedure che saranno adottate a livello europeo da allora.

Valutatele necessità e l’attrattività universitaria, agli studenti internazionali sarà consentito, qualunque sia il loro Paese di origine, di venire in Francia e le modalità per l'accoglienza saranno facilitate. Le loro richieste di visto e permesso di soggiorno avranno la priorità.

Il presidente francese Macron, questa sera ha spiazzato tutti, in primis nella durata del suo discorso, durato appena una ventina di minuti. Dopo aver annunciato l’uscita della Francia dall’emergenza, con tutto il territorio metropolitano ormai verde e con problemi solamente nelle lontane Mayotte e Guyana, il Presidente ha potuto indicare le misure immediate che saranno e si è concesso un primo, importante, sguardo al futuro immediato di un Paese che sta soffrendo, non poco, per gli effetti della pandemia sulla vita sociale e lavorativa.

Dunque: apertura di bar e ristoranti anche nella regione parigina, fine delle restrizioni negli spostamenti, riapertura delle scuole che, a partire dal 22 giugno, dovranno essere frequentate “obbligatoriamente” dagli alunni e non solo in forma volontaria come avvenuto in queste ultime settimane. Un passo importante, soprattutto in previsione della “rentrée” autunnale e la possibilità di mettere a puntino le misure di accoglienza per non farsi cogliere impreparati dopo le vacanze estive. Prove generali, dunque, per due settimane, quando suonerà l’ultima campanella in tutte le scuole.

Poi l’annuncio atteso da tante persone: le case di riposo e le residenze sanitarie riapriranno ai visitatori. Dopo che nelle strutture per anziani si sono verificati la metà dei quasi 30 mila decessi causati dal Covid 19, ora finalmente gli anziani potranno rivedere i propri parenti: era una misura fortemente richiesta dalle associazioni dei parenti. Con le frontiere finalmente aperte, i francesi potranno riprendere i propri viaggi, anche verso alcuni Paesi extra europei che saranno individuati sulla base della loro situazione epidemiologica. Indicate le misure immediate, il Presidente Macron ha potuto indicare la strada sulla quale il governo di muoverà in una fase di ripresa estremamente delicata, durante la quale verranno spesi i 500 miliardi di euro stanziati, “senza aumentare la tassazione”.

Più sovranità, più Europa, più ecologia, più solidarietà e più decentralizzazione”: con questa frase Macron ha delineato l’obiettivo immediato del Paese che tenderà alla ricostruzione di “un'economia forte, ecologica e unita”. Obiettivo che passerà attraverso una "ricostruzione sociale" che dovrà concretizzarsi con un miglioramento delle prestazioni sanitarie ed "una migliore protezione degli anziani e dei più poveri" e "ingenti investimenti per educazione e gioventù”. Il tutto tendendo conto del ruolo che l’Europa si sta conquistando dopo un primo periodo di difficoltà: "La ricostruzione sarà fatta con l'Europa. Sarà anche un'opportunità per consolidare un'Europa più forte e più sovrana”.

Il nervo scoperto delle proteste antirazziali di questi giorni, con tensioni crescenti ha poi visto un Macron fermo su posizioni repubblicane: “Saremo intrattabili di fronte al razzismo e all'antisemitismo con decisioni forti contro la discriminazione”. In ogni caso “la Repubblica non cancellerà alcun nome dalla sua storia e non rimuoverà le statue. Non dobbiamo negare ciò che siamo. Non c'è sicurezza né libertà senza un ordine repubblicano, e questo ordine è garantito dalla polizia e dai gendarmi: meritano il sostegno delle autorità pubbliche e il riconoscimento della nazione”.

Poi l’appuntamento a fine luglio quando l’intero progetto per l’ultima parte del suo mandato verrà presentato ai francesi.

Beppe Tassone

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