Economia - 26 maggio 2020, 13:26

Economia collaborativa e pay per use. Il caso dei condizionatori portatili

I modelli economici e il modo in cui si gestiscono e utilizzano i beni di servizio sta mutando nel tempo, aprendo così a diverse opzioni e modalità impensabili un tempo

I modelli economici e il modo in cui si gestiscono e utilizzano i beni di servizio sta mutando nel tempo, aprendo così a diverse opzioni e modalità impensabili un tempo.

Sharing economy

Con questo termine si intende una nuova maniera di intendere l’economia e gli scambi tra utenti. All’interno dell’economia della condivisione gli individui tendono a condividere con altri utenti tempo, risorse come un'auto o perfino un climatizzatore portatile, in un’ottica di utilizzo circolare che mette in discussione il concetto di proprietà e quello di una società con dipendenti, utenti finali e consumatori.

Viene poi anche definita come economia di accesso o economia peer to peer. In questo caso il termine viene mutuato dal sistema delle telecomunicazioni e delle connessioni. Ci si trova qui in presenza di nodi e collegamenti che procedono in linea orizzontale, paritaria e senza particolari gerarchie di sorta come invece avviene tra client e server. Consumo collaborativo, economia dei gig, sono tanti i nomi che identificano questo nuovo modo di utilizzare beni e servizi.

Il senso forte è quello legato al circolo, a un sistema che punta sulla riduzione massima dello spreco, incentivando il riciclo di materiali e una ridistribuzione dei beni. Potremmo considerarlo un passo successivo e in un’altra direzione rispetto anche al mercato dei prodotti ricondizionati o all’usato, con servizi che sfruttano la rete per mettere in contatto utenti diversi con bisogni e necessità anche molto diverse tra loro.

Uno dei cardini chiave della sharing economy sta tutto nel rapporto e nel comportamento dei clienti verso i beni di servizio, con un passaggio dal concetto di proprietà a quello di condivisione. Una pratica che sembra aver toccato anche settori ritenuti distanti per caratteristiche, come ad esempio quello legato all’utilizzo delle macchine per spostarsi lungo brevi tragitti, o la possibilità offerta da alcuni marchi di noleggiare ad esempio per la stagione estiva un condizionatore portatile.

L’idea

Sulla fine di giugno 2019, il marchio Olimpia Splendid ha lanciato una campagna estremamente scaltra e accattivante. L’azienda si occupa di impianti di riscaldamento e climatizzazione ambientale, con sistemi integrati e una serie di trattamenti specifici per l’aria come deumidificatori e pompe d’aria.

La proposta inusuale ha avuto un buon esito, rappresentando una valida alternativa per chi invece preferisce procedere all’acquisto di un condizionatore portatile da tenere stabilmente in casa. Se fate parte della seconda categoria vi suggeriamo di leggere le recensioni dei modelli più interessanti, cliccando sul link riportato.

Se invece siete aperti a certe novità e al momento l’acquisto definitivo non rientra nelle vostre corde, allora l’idea proposta da Olimpia Splendid potrebbe interessarvi. Per sua stessa natura infatti il condizionatore portatile si presta a essere spostato e quindi anche condiviso tra persone che ne hanno necessità. L’iniziativa è rientrata in un progetto pilota attivo al tempo solo per il comune di Milano. Una volta scelta questa modalità l’utente si vedeva consegnato il condizionatore portatile a casa, senza quindi la fatica o lo sforzo di uscire di casa. Consegna, installazione e spiegazione del funzionamento erano inclusi nell’acquisto, con in più la possibilità a settembre di restituire il tutto.

Un’iniziativa progettata in questo modo aiuta a gestire e considerare diversamente la questione dell’acquisto di un condizionatore portatile, per sua stessa natura un oggetto pensato per risolvere una necessità stagionale.

Considerazioni finali

Pay per use, sharing economy e nuove modalità di scambio. Il mercato sta mutando in modo repentino e con rapidità, aprendo ed aprendosi a opportunità e dimensioni ancora inesplorate. La volontà di approfondire questi aspetti che incidono sulla nostra visione degli acquisti e la indirizzano su altre rotte, crediamo siano spunti da cogliere, anche solo per sapere che esistono e che si caratterizzano come un’alternativa percorribile.

La tecnologia gioca di certo un ruolo chiave importante, per lo sviluppo di queste forme alternative di gestione dei prodotti ma non solo. In molti infatti stanno riscoprendo la centralità e il valore del tempo, scegliendo anche di condividere esperienze, conoscenze e non solo oggetti con chi è interessato ad apprendere e sfruttare questo spazio di condivisione dei saperi e di arricchimento reciproco.