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Attualità | 15 maggio 2020, 07:11

Spiagge verso la Fase 2, le distanze non sono l'unico problema: il punto da Arma di Taggia con Mauro Gambino "Servono più coraggio e chiarezza sulle disposizioni" (Video servizio)

Partiamo da un dato, per Regione, sulle spiagge liguri bisognerà rispettare una distanza di 3 metri quadrati. Un risultato, annunciato dall'assessore regionale al demanio Marco Scajola e accolto con soddisfazione dalle imprese balneari.

Mauro Gambino

Mauro Gambino

Come sarà l'estate in spiaggia ora che Regione Liguria ha dato delle linee guida diverse da quelle indicate da Inail? Abbiamo chiesto una risposta a Mauro Gambino, vicepresidente dell'associazione spiagge armesi di Arma di Taggia. 

Partiamo da un dato, per Regione, sulle spiagge liguri bisognerà rispettare una distanza di 3 metri quadrati. Un risultato, annunciato dall'assessore regionale al demanio Marco Scajola e accolto con soddisfazione dalle imprese balneari. Infatti, in prima battuta, sulla base delle indicazioni nazionali la distanza dovrebbe essere di almeno 5 metri. Un grosso problema per la costa ligure, dove le spiagge sono spesso piccole e il litorale non permette di allargarsi più di tanto. 

Metro alla mano i balneari hanno preso le misure tra ombrelloni e lettini per fare i conti con una considerevole perdita di posti che avrebbe potuto pregiudicare l'intera stagione. Quello delle distanze non è l'unica incognita, infatti, come è immaginabile, le restrizioni per andare al mare saranno molte. Scongiurata l'ipotesi di barriere in plexiglas o recinti, il rischio è che vengano meno tutti quei servizi accessori per la clientela che caratterizzano gli stabilimenti. 

"Dobbiamo dire grazie all'assessore Scajola e al governatore Toti per avere impugnato la questione a livello nazionale. - sottolinea Gambino - Le linee guida di Inail erano improponibili. In Liguria non possiamo aprire con distanza di 5 o 6 metri, per cui questi 3 metri per 3 metri sono misure fattibili. Certo, molti stabilimenti piccoli, purtroppo, anche con queste misure, avranno sicuramente difficoltà ma meglio di niente".

"Il rischio era di partire con una grossa perdita di fatturato, almeno il 70% dei posti e quindi di guadagno. - analizza il vicepresidente dell'associazione che riunisce le spiagge del litorale di Arma di Taggia - Era come dire 'non vogliamo farvi aprire'. Credo che in questa Fase 2 ci vorrebbe più coraggio e dire chiaramente qual è la volontà nei confronti dei balneari".

"Se il Governo accetterà le misure proposte dalla Liguria, quindi 3 metri per 3, per ogni fila di ombrelloni, ci sarà sicuramente una riduzione ma non sarà drastica. - e poi aggiunge - Al di là delle misure il problema rimarrà la gestione della circolazione delle persone tra gli stabilimenti, l'accoglienza, la fruizione dei servizi in comune come le docce, gli spogliatoi o i servizi igienici. Abbiamo capito che molti servizi non potranno essere offerti perchè è inevitabile la promiscuità. Tutto questo credo sia superabile con delle direttive precise a cui ogni operatore si adeguerà. L'importante deve essere la chiarezza perchè quando le disposizioni sono così generali non servono a niente e a nessuno".

"Non ci saranno né plexiglass né recinzioni. - conclude Gambino - Ovviamente, si farà conto sul senso civico e il buon senso delle persone per la salute nostra ma di tutti. Ci saranno limitazioni alla circolazione e il problema grosso riguarderà i bambini. Nelle linee guida dell'Inail si parla di gestione delle misure di distanziamento sociale dei bambini, in ogni circostanza. Quindi come dire che i bambini non potranno venire in spiaggia. Dobbiamo capirci che intenzione hanno?"  

Stefano Michero

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